Teatro De’ Servi. “La scala”. Da vedere. Recensione.

ROMA – Dopo aver esordito la scorsa stagione al Teatro7, in prima nazionale assoluta, “La scala” (nuova divertente commedia scaturita dalla penna fervida e fantasiosa di Giuseppe Manfridi)  torna alla sul palcoscenico del Teatro de’ Servi, nell’allestimento curato da Michele La Ginestra. Indice di gradimento abbastanza chiaro, da parte del pubblico romano. 

Protagonisti di questo lavoro, sono sei attori, giovani ma tutti bravissimi: Gabriele Carbotti, Fabrizio D’Alessio, Andrea Dianetti, Marina Marchione, Samantha Fantauzzi e Barbara Clara. Diciamo subito che nel complesso si tratta di un lavoro di grande spessore: il testo, il cast e la regia sono gli elementi costitutivi di uno spettacolo; e in questo caso, senza ombra di dubbio, sono tutti di livello. 

La commedia ci racconta la storia di Mirko e Miriam (interpretati da Gabriele Carbotti e Marina Marchione), sposini freschi, i quali decidono di inaugurare la loro nuova casa (un seminterrato al Nuovo Salario) invitando a cena due coppie: Nick ed Elvi , nuovi vicini di casa (cui danno vita Andrea Dianetti e Barbara Clara); e i vecchi amici Corrado e Terry (ruoli affidati a Fabrizio D’Alessio e Samantha Fantauzzi). L’orgoglio della casa è rappresentato da un quadro di De Pisis e da una scala realizzata ingegnosamente per consentire l’accesso diretto sul marciapiede.
Purtroppo, una serie di gaffes involontarie fra i sei protagonisti contribuisce a far degenerare l’iniziale clima salottiero: una sgradevole discussione su un regalo nuziale e una caduta accidentale di Corrado proprio sulla famosa scala invelenisce ulteriormente la situazione, fino alla minaccia delle carte bollate, in sede civile e penale: sono in arrivo una bella causa per risarcimento danni e una querela per diffamazione. Con la coppia Nick-Elvi tirata per la giacchetta, in qualità di possibile testimone dell’accaduto. E succede pure che alla fine, nel trambusto generale, si rompe anche il famoso De Pisis….

Il testo è assai brillante, ricco di battute e di riflessioni intelligenti; in alcuni punti scoppiettante ed esilarante. I ragazzi sono tutti bravissimi e ben diretti da Michele La Ginestra, che ha saputo imprimere ritmi serratissimi e frizzanti a tutta la commedia, disegnando assai bene i caratteri paradossali di tutti i sei personaggi…. Molto bella e quasi surreale la scena in cui litigano tutti contro tutti, però passandosi con nonchalance una canna tra un insulto e l’altro! Accattivante anche l’accurata scenografia, firmata da Augusto Sandri. Nel complesso, abbiamo assistito a un lavoro assai ben fatto, in cui “la scala” (oggetto apparentemente inanimato) assume il ruolo di vera anche se involontaria protagonista. Infatti, è proprio a causa di questo elemento architettonico che le tre coppie si confronteranno tra di loro, esibendo non solo una sottile ironia, ma toccando anche vere e proprie “stoccate” di cattiveria, che mettono a nudo la vera natura dell’animo umano. Opportunismo, invidia, gelosie, vecchie rivalità amorose e non, sono gli ingredienti che contribuiscono a umanizzare e colorare tutta la vicenda.
Giustamente afferma Manfridi, “ ‘La scala’ mette a nudo ciò che in qualche parte di noi quasi tutti siamo. Doppi e tripli, anche se sinceri. E dunque, spesso, come in questo caso, tremendamente comici.” Insomma, uno spaccato sociale in agrodolce, una fotografia impietosa dei rapporti umani, pronti a sfarinarsi nel nulla! Nel complesso, un lavoro portato avanti con dialoghi serrati e piacevoli, ironici e a volte amari: uno spettacolo da vedere!

fino al 12 marzo 2017

TEATRO DE’ SERVI

Via del Mortaro 22, Roma

Info: 06.6795130  www.teatroservi.it 

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