VENEZIA – Un autore di chiara fama e in crisi creativa va ad abitare con la moglie in una grande villa, in una zona deserta e circondata da un bosco, per ravvivare l’ispirazione. Inaspettatamente uno sconosciuto bussa alla porta e, benché la giovane signora ne sia infastidita, lo scrittore lo invita a casa loro.
VENEZIA - Un anno dopo aver avuto un notevole successo con L’ape regina, Marco Ferreri girò nel 1964 La donna scimmia con due protagonisti di spicco: Ugo Tognazzi (fresco del Nastro d’argento preso l’anno prima come miglior attore protagonista) e Annie Girardot, l’attrice francese che allora andava per la maggiore. Il film è una coproduzione italo-francese, per noi c’era Carlo Ponti che s’impuntò e fece cambiare il finale. Ferreri ovviamente non era d’accordo.
VENEZIA - Volati via, per tornare negli States, Jane Fonda e Robert Redford, la coppia più glamour del momento, un’altra coppia, tutta italiana, ha monopolizzato due giornate della Mostra al Lido: Paolo Virzì e Micaela Ramazzotti, il marito regista di successo, la moglie attrice affermata. Entrambi puntano in alto.
VENEZIA (nostro inviato) - In una nave nel porto di Napoli, abita uno scienziato che sogna una rinascita culturale della città. Purtroppo i suoi progetti innovativi disturbano chi muove traffici loschi, l’uomo è un filantropo idealista che sottovaluta il pericolo e un giorno lui e la sua nave vengono fatti saltare in aria.
VENEZIA - Fattosi conoscere con il sulfureo Ultimo tango a Parigi che è del 1972, Bernardo Bertolucci gira quattro anni dopo con Novecento il suo primo colossal, (come si diceva del peplum hollywoodiano): seguiranno L’ultimo imperatore e Il piccolo Budda.
VENEZIA (nostro inviato) Applauditissimo dalla stampa in Sala Grande “Tre manifesti a Ebbing. Missouri”, film di Martin McDonagh, protagonista la bravissima Nancy Mcdormand che meriterebbe la Coppa Volpi, è un film di genere che, con grande intelligenza, lo destruttura coniugando la capacità di intrattenere con quella di far riflettere.
VENEZIA (nostro inviato) - The “Leisure Seeker” di Paolo Virzì, è il primo dei quattro film italiani in concorso a Venezia 74. Tratto dal romanzo omonimo di Michael Zadoorian, è anche il primo lungometraggio girato dal regista negli Usa.
Giuseppe De Santis, il regista di Riso amaro, è da considerare fra i padri del neorealismo italiano. Non c’è pace fra gli ulivi, del 1950 ha fra gli interpreti Raf Vallone, Lucia Bosè e Folco Lulli. Girato in Ciociaria, è un drammone ambientato nei primi anni del secondo dopoguerra.
VENEZIA (nostro inviato) Ispirato a vicende di razzismo accadute negli anni cinquanta a Levittown, in Pennsylvania; sceneggiato dai fratelli Coen nel 1985 e ora tirato fuori dal cassetto, “Suburbicon” è una metafora tragicomica "sui nuovi muri e sulle minoranze strumentalizzate quale capro espiatorio di tutte le magagne degli Usa", secondo le parole dello stesso George Clooney.
VENEZIA (nostro inviato) Ai Weiwei, il noto artista figurativo e architetto cinese, ha presentato a Venezia un documentario sulle migrazioni nel pianeta: un problema che investe 65 milioni di persone. Filmando attraverso 23 paesi Ai Weiwei e la sua equipe mostrano campi profughi, barconi che approdano alla terra, masse in disperazione davanti a muri e fili spinati, organizzazioni umanitarie che li aiutano. Con interviste e uso di droni per dare idea della vastità biblica del fenomeno.
VENEZIA (nostro inviato) “The shape of water” di Guillermo del Toro è stato molto applaudito dalla stampa, perché mescola alla dose fiabesca un quid pedagogico per via subliminale, aggiunto in un impasto gustoso e scorrevole.
Dal fondo della piazza non era possibile vedere bene la faccia di Mussolini affacciato al balcone di piazza Venezia durante le adunate oceaniche organizzate dal regime. Ma nei cinegiornali dell’epoca...
Più di un secolo di storia nazionale in dodici indimenticabili film d’autore Negli ultimi cento anni, il rapporto degli italiani con la politica, salvo lodevoli eccezioni come la guerra partigiana...