Libri. Il profumo, l’estasi e il pericolo dei sensi. Recensione

ROMA – “Il profumo ha una forza di persuasione più convincente delle parole, dell’ apparenza, del sentimento e della volontà. Non si può rifiutare la forza della persuasione del profumo, essa penetra in noi come l’ aria che respiriamo, penetra nei nostri polmoni, ci riempe, ci domina totalmente, non c’è modo di opporsi.”

Il profumo- Patrick Suskind‎

Jean-Baptiste Grenouille nasce tra gli effluvi di una Parigi maleodorante, dove “nella città regnava un puzzo a stento immaginabile per noi moderni.” E’ l’ ultimo di una serie di figli indesiderati, ai quali, solitamente, la madre toglie la vita, lasciandoli agonizzare, tra le interiora e le testa di pesce, sotto il suo banco ittico, pochi istanti dopo averli partoriti. La sorte, il caso e la semplice fortuna salva il bambino. La madre, tra il travaglio ed il caldo asfissiante, sviene. Una folla accorre a soccorrerla, quando arrivano vagiti misteriosi da sotto il banco del pesce. Rea confessa del tentato omicidio e degli infanticidi precedenti, la donna viene arrestata e giustiziata pochi giorni dopo.

Il protagonista finisce in un brefotrofio, dove non riceve altro che cure basilari e niente  amore. E’ un bambino atipico, privo di paure infantili, tanto chiuso da non legare con nessuno.
Le sue capacità, come quella di camminare nel buio senza inciampare o di prevedere una tempesta quando il cielo è ancora limpido, gli danno la reputazione di mostro, dotato di poveri soprannaturali.
In realtà Grenouille ha solo un dono, quello di saper distinguere le cose e prevedere il tempo, o l’ arrivo di un ospite, grazie al suo olfatto sviluppato sino all’ inverosimile. Egli è in grado di percepire ogni  odore, buono o cattivo che sia, e di immagazzinarlo nella sua memoria, per sempre. E’ in grado di ricostruire formule di profumi complessi dopo averli annusati una sola volta.

Questa sua facoltà ha un contrappeso, egli è privo di qualunque tipo di odore. Il suo corpo non emana un profumo proprio. Questa sua mancanza rende il ragazzo un diverso. Le persone si sentono osservate non attraverso i suoi occhi, privi di qualunque luce di vita, ma tramite il suo naso. La situazione, già precaria, è aggravata dal suo silenzio. L’ olfatto diviene, quindi, la sua unica consolazione nella solitudine di un mondo che lo emargina, che non lo capisce. La sua capacità, di creare e distinguere ogni singolo odore, lo trascina in una vorticosa pazzia,resa ancora più accentuata dalla sua mancanza di calore umano, dalla quale nasce un’ idea malsana, per essere finalmente accettato da tutti: creare una fragranza per il suo stesso corpo, donarsi ciò che la natura non gli ha dato, rendersi amabile.

Egli desidera per sè un’ essenza umana che renda la persone ben disposte nei suoi riguardi, cerca affetto. L’ atrocità dei gesti che egli compirà, per raggiungere il suo scopo, sembrano non toccarlo. Egli non vede gli esseri umani come suoi simili, ma come ampolle contenenti una fragranza unica ed effimera, che si va perdendo alla loro morte. Le fanciulle dalla nivea carnagione e dai capelli rossi, per il protagonista, sono le detentrici dei profumi più delicati, composti dal loro corpo e dai sentimenti di gioia ed amore che queste provano. Profumi inebrianti di cui il protagonista si nutre, incanalandoli per sempre nella sua memoria.

Giunto al suo scopo, Grenouille, viene finalmente accettato dagli altri, ed egli capisce di essere in grado di manipolare il prossimo attraverso il potere del suo dono. “L’ aveva in mano. Un potere più forte del potere del denaro, o più forte del potere del terrore o del potere della morte: il potere invincibile di suscitare l’ amore negli uomini.” Questo potere, che lo eleva a Dio, gli impedisce allo stesso tempo di sapere chi realmente lui sia, visto che non ha un odore suo ed egli è in grado di conoscere e scoprire solo attraverso l’ olfatto. Ma, a questo punto, la storia vola verso un finale che non racconto, per non togliervi il gusto di leggere questo romanzo affascinante.

 

“Il profumo” avvolge il lettore in una bolgia dantesca olfattiva.
Ci muoviamo in un mondo onirico dove, come raramente accade, non sono i gesti o le parole del protagonista a guidarci, ma gli odori, che si materializzano in fili invisibili alla vista, nei quali ogni luogo, ogni persona è intrappolata. Una ragnatela sensoriale che colpisce, forse, la percezione umana meno solleticata durante la narrazione di un racconto.

 

 

TITOLO: Il profumo
AUTORE: Patrick Suskind


EDIZIONE:La Feltrinelli
PAGINE:259
TRADUZIONE: Giovanna Agabio
COSTO: 10, 00 euro

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