La sindrome di Hugh Grant. Se il maschio si crede solo “un cappero in una tartare”

ROMA – Molti esponenti del mondo della cultura dicono che questo sia il secolo delle donne, in proposito si sono scritte non poche pagine. L’identikit del maschio della nostra epoca è spesso quello di un insicuro in fuga da una femmina più indipendente e volitiva di un tempo.

Ora arriva come il cacio sui maccheroni il romanzo di Daniele Cobianchi, La sindrome di Hugh Grant, edito da Mondadori, che ha come protagonista un rappresentante di una generazione maschile in crisi. Argomento che non interessa solo gli uomini, ma le donne, le quali spesso lamentano di essere state lasciate sole.

Daniele Cobianchi ha pubblicato i romanzi Dormivo con i guanti di pelle (Mondadori, 2013), Il segreto del mio insuccesso (Mursia, 2006) e, in rivista, il racconto Gli occhi di mio padre (La luna di Traverso, Mup, 2007) . Cobianchi descrive così l’ eroe del suo nuovo lavoro, che ha  il buffo nome di Thomas Rimini: “lavora nel marketing dei sughi pronti. È un bell’uomo, è brillante, ma… ha quarant’anni: non l’età di mezzo, ma l’età dove sei mezzo. Mezzo adulto e mezzo ragazzo, mezzo sognatore e mezzo disilluso, mezzo innamorato e mezzo in attesa di chissà chi. Lascia Marcella, che era pronta a sposarlo, si butta nel lavoro, prende una casa in centro, affina tecniche di seduzione da chef e ritrova vecchi amici: tutti suoi coetanei, ognuno impegnato ad affrontare i propri fallimenti come può”.

 

Cobianchi, anche lui quarantenne, pubblicitario, laureato in Filosofia del Diritto, racconta, insomma, una storia di ‘quarantenni disperati’ con grande autoironia, mettendo a nudo le insicurezze dietro gli atteggiamenti  ‘da spavaldo’ di coloro che si sentono considerati poco più di “un cappero in una tartare” dalle loro compagne.

Ma cosa sarebbe questa sindrome di Hugh Grant? Una patologia? Una variante di quella di Peter Pan? Sull’invitante e divertente copertina del romanzo troneggia un ciuccio che parla chiaro, ma la “sindrome di Hugh Grant” non è solo questo. Il libro racconta di scuse e fughe strategiche dalle responsabilità, ma fa anche un dettagliato rapporto di ciò che non si vede: narra quali “memorie del sottosuolo”  producano  tali atteggiamenti di fragilità, insicurezza, immobilità.  La sindrome di Hugh Grant  indica la possibilità di superare le inquietudini tra uomini e donne, avendo il coraggio di far trasparire la vera essenza di ciascuno, ciascuno guardando oltre i falsi cliché.

Eccovi ora  il soundtrailer de “La sindrome di Hugh Grant” :  la canzone è cantata dalla misteriosa band “Cavalli e Segugi” ed è il primo esperimento di  una colonna sonora appositamente creata per un libro.

Cavalli e segugi – La sindrome di Hugh Grant – Video

 

 

Genere: Romanzo  

Autore: Daniele Cobianchi
Editore: Mondadori
Pubblicazione: settembre 2014 

Prezzo: euro 15

 

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