Marina Ricci. “Govindo”. Libro-verità su un’adozione straordinaria

Marina Ricci è una giornalista naturalizzata romana.

Nel 1992, quando il TG5 fu fondato, divenne vaticanista del telegiornale allora diretto da Enrico Mentana. Seguì il pontificato di Giovanni Paolo II, quello di Benedetto XVI e, nel 2002, fu fra i quattordici giornalisti che scrissero i testi per la via Crucis del Papa. A novembre del 1996 fu inviata in India perché si temeva per la vita di Madre Teresa di Calcutta: da quel momento inizia la testimonianza di un’incredibile, commovente avventura, frutto dall’impatto tragico tra le Missionarie della Carità, congregazione fondata da Madre Teresa, e Marina Ricci.

Non si riesce a staccare gli occhi dal libro e le lacrime si affacciano nostro malgrado sin dalle prime pagine, quando l’autrice ci coinvolge nell’esperienza dell’orfanatrofio di Shishu Bavan, abitato dai piccoli handicappati raccolti da Madre Teresa. Siamo scossi dall’accento di verità della Ricci che non nasconde paure, sentimenti contradditori, lacerazioni, dubbi, ripulse, voglia di sottrarsi a responsabilità immense.  Lei scrive: “A Calcutta mi sono vergognata come mai nella vita. A quell’impasto grumoso di schifo e malattia, ingiustizia e rassegnazione, ho aggiunto la mia vergogna. La mia incapacità di chinarmi su un bambino crocefisso, la ripugnanza per la puzza di urina, la voglia di scappare quando anche il dolore bambino è sgradevole. (…) Mi sono ritrovata nella sera di Calcutta, in lacrime nel cortile di Shishu Bhavan con un paio di suorine che a distanza sorridevano tutte contente e incitavano: ‘Adoption,adoption’. Fu il colpo finale”

Marina Ricci, squassata da un pianto che contagia il lettore, telefona al marito per chiedergli se il suo cuore avesse ancora posto per un altro bambino e, lui, padre di quattro figli, risponde di sì.   Da quel momento i Ricci si rivelano straordinari: capaci di un amore che, se fosse comune, salverebbe il mondo. Non voglio dilungarmi sull’incontro tra Marina e Govindo, il figlio adottivo affetto dalla sindrome di Cockayne. V’invito a leggere questa testimonianza, fondamentale in un tempo in cui le migrazioni ricordano quelle bibliche e, tanti, com’è risaputo, si oppongono con forza all’accoglienza. Una storia che ci mette in discussione, emoziona e fa riflettere, solleva un mistero che smentisce chi crede che lo sforzo d’amare sia perdente. Scrive Luigi, il figlio medico di Marina Ricci: “Esistono realtà che non possono essere conosciute con l’occhio umano, il microscopio o tramite strumenti diagnostici avanzati. Sono le verità del cuore”.

Marina Ricci

Govindo. Il dono di Madre Teresa.

Premessa di Enrico Mentana

Edizioni San Paolo

Pag. 171 

Euro 14.50

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