Seguendo uno stile ormai collaudato, Bruschini prende lo spunto dai fatti di cronaca per farne un romanzo: in altre parole, i nomi dei banditi sono frutto di fantasia, così come i dialoghi e le conversazioni fra i malavitosi, ma anche fra gli stessi protagonisti. E in questo, l’Autore si dimostra veramente impareggiabile.
La ricchezza di dettagli ci fa presupporre che Bruschini, con la pignoleria tipica del cronista, è andato a ricercare tutte le cronache dell’epoca, consultando necessariamente gli archivi dei giornali e riviste sui quali la notizie tenne banco, occupandone le prime pagine per i lunghi mesi del sequestro.
Ma la forza avvincente del libro sta proprio nella forza della narrazione: l’Autore, infatti, riesce a raccontare quello che apparentemente potrebbe sembrare un mero fatto di cronaca, anche se drammatico e triste, conferendogli l’intensità e la passione di un romanzo a tutti gli effetti. Un romanzo che avvince il lettore (anche se già se ne conosce l’epilogo!), che desta curiosità, che tiene viva l’attenzione; che avvince anche per lo psicodramma familiare che caratterizza tutta la vicenda; che lascia sbalorditi per la ferocia dei rapitori, a volte appena stemperata dalla dolcezza usata per la descrizione dei luoghi. In altre parole, abbiamo avuto una indubbia conferma delle capacità narrative di Vito Bruschini, bravo giornalista e raffinato scrittore.
RAPIMENTO E RISCATTO – Romanzo di Vito Bruschini – Newton Compton Editori, dicembre 2017 – prezzo 10,00 Euro