Lo sguardo capovolto del camaleonte nelle poesie di Patrizia Mencarani

“A testa in giù appesa a una foglia come un camaleonte del Madagascar” ( Bertoni ed.) è la terza raccolta di poesie di Patrizia Mencarani, dopo “Nerorondine” (Supernova ed.) e il poemetto “Per il cielo dimentichiamo il passo” (nella raccolta antologica “Trame di Versi”, Perrone ed.).

Il testo si compone di una prima parte intitolata “non semidei ma semipesci” di cui fanno parte esclusivamente poesie, e di una seconda parte che comprende due poemetti: “Le stanze illuminate” e “Giallosabbia”.

Le tematiche sono forti: l’abuso, la malattia, la guerra, sempre in bilico tra vita e morte, tra un sentimento di dolcezza e di violenza. Componimenti che esprimono un disagio profondo, quel disagio che è dolore e impotenza davanti al male presente nella nostra esistenza.

I poemetti “Le stanze illuminate” e “Giallosabbia” hanno un impianto narrativo, da qui l’esigenza per l’autrice di un ritmo che si potrebbe definire di poesia-non-poesia che dà alle ‘visioni’ un timbro tutto particolare.

“A testa in giù appesa a una foglia come un camaleonte del Madagascar” viene presentato a Roma, sabato 23 al caffè Pirandello, ore 17.00, via Antonio Bosio 15. (villa Torlonia)

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