“Florence Grace” di Tracy Rees. La nuova voce del romanzo storico

Metà Ottocento, Cornovaglia. A Braggenstones, un piccolo villaggio composto da poche case sferzate dal vento, che si trova in una lingua di terra verde e rigogliosa, incastonata tra le paludi nebbiose della brughiera, è nata Florence Buckley. Inizia così “Florence Grace”, fortunato romanzo di Tracy Rees, edito da Neri Pozza e, successivamente, riproposto da Beat. 

Orfana di madre, morta a poche ore dalla sua nascita, durante una notte tempestosa, Florrie, come tutti la chiamano, ha un padre amorevole, sempre via per miniere, e una nonna, Nan, che la cresce con imparagonabile affetto. Florrie è una ragazza vispa e intelligente, con una sensibilità non comune che le permette di percepire quasi magicamente i sentimenti altrui e i piccoli avvenimenti che stanno per accadere attorno a lei.

Quando ha tredici anni ed è ormai una ragazza alta e flessuosa, a Florrie viene offerta la possibilità di guadagnare qualche soldo lavorando come cameriera durante un ricevimento che si tiene nella splendida residenza dei Breresford a Truro, una cittadina poco distante dal suo villaggio. Florrie, attirata non solo dal danaro, ma anche dalla possibilità di conoscere un mondo nuovo come quello della ricchezza e della nobiltà, a lei completamente ignoto, decide di accettare con entusiasmo. Durante il ricevimento, osservando di nascosto i giovani nobili e la loro realtà dorata e irraggiungibile, Florrie viene colpita da Sanderson e Turlington Grace, due fratelli eredi di una ricchissima famiglia inglese. Sanderson e Turlington non potrebbero essere più diversi tra loro: figli di madri diverse, tanto è biondo e solare il primo, quanto è bruno e imbronciato il secondo. In quella stessa situazione Florrie avrà modo di scambiare qualche parola con entrambi e tornerà a casa, al suo villaggio, con la strana sensazione che quell’incontro non è solo casuale, ma è stato segnato dal destino. Passeranno i giorni per Florence, col pensiero fisso di un mistero incompiuto nella sua vita, finché Nan, sentendo di essere prossima alla morte, le confiderà la verità… 

Questo è solo l’inizio di una serie di avventure che decreteranno lo svolgersi di un’esistenza inaspettata e imprevedibile per Florence Grace, nella quale l’amore, in tutte le sue forme, sarà sempre il filo conduttore. Lo stile di Tracy Rees è sorprendente. Riesce a coniugare alla perfezione i toni di leggerezza del romance, con la minuzia ipnotica del romanzo storico e l’emozione crescente del romanzo di formazione. La storia, narrata in prima persona dalla voce della protagonista, si modula a seconda delle esperienze di Florrie, oscillando tra un mondo da favola e una realtà forse ancora più singolare. Florrie, infatti, è una protagonista istrionica e magnetica, in grado di sedurre lettrici e lettori di ogni età con la sua stravagante personalità moderna, per essere una ragazza della Cornovaglia dell’Ottocento. Nello stesso tempo, ogni dettaglio nel romanzo è credibile e realistico, tracciando un ritratto fedele dell’Inghilterra talvolta selvaggia di quei tempi, senza togliere spessore all’eroina indimenticabile che domina villaggi sperduti, brughiere misteriose e maestose dimore nobiliari.

Tracy Rees è già una voce forte e inconfondibile del romanzo storico, ma è destinata a rimanere un faro acceso nel genere per molto tempo. L’originalità dei suoi personaggi femminili, infatti, illumina anche i topoi letterari più inflazionati, come capita in questo caso con la storia di due fratelli e una sorella i cui legami di sangue e d’amore non sono da subito ben definiti, ma muteranno nel tempo, un colpo di scena dopo l’altro.  “Florence Grace” è un romanzo frizzante e delicato nello stesso tempo, godibile da una fetta pressoché indefinibile di lettori di tutte le età, inclusi coloro che sono diffidenti verso il romanzo storico: è destinata a stupire pagina dopo pagina. 

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