Wikileaks. Mandato d’arresto internazionale per Assange in 188 paesi

ROMA – L’Interpol ha reso noto di aver emesso un  avviso rosso su richiesta della Svezia, cioè un   mandato di cattura internazionale per Julian Assange. 

Gli ‘avvisi  vanno ai 188 paesi che aderiscono all’Interpol, tra cui la Gran Bretagna, dove si ritiene risieda il 39enne australiano. Il 18 novembre, la giustizia svedese aveva emesso un mandato di cattura per Assange, che voleva interrogare, «sulla base di ragionevoli sospetti di stupro, aggressione sessuale e coercizione». I fatti contestati risalirebbero allo scorso agosto. Assange aveva fatto ricorso, ma il mandato era stato confermato da una corte d’appello. Oggi i suoi legali avevano portato l’appello alla Corte suprema di Stoccolma. L’indagine nasce da due incontri avuto con altrettante donne durante la sua visita in agosto in Svezia, dove l’ex avvocato aveva intenzione di far richiesta di residenza, con l’obiettivo di avere la tutela delle leggi svedesi sulla libert… di stampa per il suo sito Wikileaks. Secondo informazioni emerse in Svezia, le donne avrebbero raccontato che gli incontri sessuali, iniziati come consensuali, si erano trasformati in violenza. Assange ha respinto le accuse, lasciando intendere che le denunce sono il risultato di una campagna di fango orchestrata dagli Usa contro Wikileaks.

Assange si dichiara innocente e vittima di un complotto ordito dagli Stati Uniti. E dal suo nascondiglio ieri è tornato attraverso i suoi legali a presentare ricorso contro l’ordine dell’arresto spiccato dalla magistratura svedese. Il suo avvocato Bjorn Hurtig ha presentato istanza presso la Corte Suprema svedese. Nel ricorso viene sottolineato che Assange non intende sottrarsi alla magistratura svedese ed è pronto a farsi interrogare per telefono, video o altra via di comunicazione.

Condividi sui social

Articoli correlati

Università

Poesia

Note fuori le righe