Venezia 71. L’autore di “Sacco e Vanzetti”, Giuliano Montaldo, Presidente di Venezia classici

 

VENEZIA – Il mai dimenticato autore di Sacco e Vanzetti, film che è già nella storia del cinema, Giuliano Montaldo,  presiederà la giuria di studenti di cinema che alla 71. Mostra di Venezia assegnerà il PREMIO VENEZIA CLASSICI per il MIGLIOR FILM RESTAURATO e il PREMIO VENEZIA CLASSICI per il MIGLIOR DOCUMENTARIO SUL CINEMA. Gli studenti della giuria, provenienti da diverse Università italiane, sono 28 laureandi in Storia del Cinema indicati dai docenti di 13 DAMS e della veneziana Ca’ Foscari.

Venezia Classici è la sezione che dal 2012 presenta alla Mostra, con crescente successo, una selezione dei migliori restauri di film classici e una selezione di documentari sul cinema e i suoi autori.

Il Presidente, Giuliano Montaldo, esordì nel cinema come attore quando nel 1950, ancora studente, Carlo Lizzani gli affidò il ruolo di protagonista nel suo ACHTUNG! BANDITI! (1952). Come attore ebbe ruoli di grande rilievo in CRONACHE DI POVERI AMANTI (1954) di Lizzani, e GLI SBANDATI (1955) di Maselli.

Ma la sua vera passione è la regia. Vi debuttò con TIRO AL PICCIONE (1960), in concorso alla Mostra di Venezia; seguì UNA BELLA GRINTA (1965), vincitore del Premio Speciale della Giuria al Festival di Berlino e i due film americani, AD OGNI COSTO (1967) e GLI INTOCCABILI (1969), quest’ultimo presentato in concorso al Festival di Cannes. Il suo film capolavoro è SACCO E VANZETTI (1971), che gli procurò successo e un posto nella storia. Montaldo si è distinto sempre per il suo coraggio e  il suo anticonformismo, dirigendo GIORDANO BRUNO (1974) interpretato da Gian Maria Volonté. Seguiranno L’AGNESE VA A MORIRE (1977), CIRCUITO CHIUSO (1978),  IL GIOCATTOLO (1979), IL GIORNO PRIMA (1985), GLI OCCHIALI D’ORO (1987), premiato alla Mostra di Venezia con l’Osella d’Oro per la scenografia e i costumi, e con minor fortuna IL TEMPO DI UCCIDERE (1989) tratto dal libro di Ennio Flaiano. È del 2008 il suo ultimo film I DEMONI DI SAN PIETROBURGO. Sempre nel 2008 girò il documentario, L’ORO DI CUBA. Montaldo ha diretto di storie di vita palpitante, nello stile classico del racconto verità, non a caso lo scorso anno aveva molto apprezzato  quel “Philomena” di Stephen Frears che non era riuscito, purtroppo, a convincere la giuria del 2013. La moglie, Vera Pescarolo, che lo accompagna nei suoi viaggi di lavoro e con la quale ha un rapporto invidiabile, è l’ombra alla quale Montaldo molto deve della sua riuscita artistica.

La carriera cinematografica di Giuliano Montaldo fu inframmezzata da puntate nel mondo televisivo: memorabile nel 1980 lo sceneggiato MARCO POLO,  produzione internazionale, venduta in 76 nazioni e vincitore del prestigioso Premio Emmy come migliore serie televisiva presentata negli Stati Uniti. E, sin dagli anni ’80, la regia dei film si alternò a quella di opere liriche tra le quali ricordiamo il grande successo della TURANDOT per l’Arena di Verona. Nel 1983 realizzò il primo esperimento mondiale di riprese in alta definizione per la televisione: “ARLECCHINO”. Negli anni ’90, Montaldo si è dedicato prevalentemente alla regia di opere liriche, tra le quali IL TROVATORE (1990) con Luciano Pavarotti, al Teatro Comunale di Firenze, LA BOHEME (1994) con Placido Domingo, all’Arena di Verona, UN BALLO IN MASCHERA e la TOSCA (1998), quest’ultima successivamente riproposta con grande successo nell’immensa cornice dello stadio Olimpico di Roma.

Dal 30 novembre 1999 al 30 novembre 2002 Giuliano Montaldo è stato Presidente di Rai Cinema. Nel 2002 è stato nominato Cavaliere di Gran Croce dal Presidente della Repubblica, Carlo Azeglio Ciampi

Questi i titoli dei 21 film restaurati di Venezia Classici alla 71. Mostra:

Lungometraggi

  • Baisers volés (Stolen Kisses) [Baci rubati]

di François Truffaut (Francia, 1968, 90’, Colore)

restauro: Mk2

  • Bezkońca (No End) [Senza fine]

di Krzysztof Kieślowski (Polonia, 1984, 108’, Colore)

restauro: Studio Filmowe Tor col supporto del National Audiovisual Institute (the Multiannual Government Programme Culture +) e del Polish Film Institute

  • Gelin (Bride) [Sposa]

di Ömer Lütfi Akad (Turchia, 1973, 92’, Colore)

restauro: Erman Film

  • Guys and Dolls [Bulli e pupe]

di Joseph L. Mankiewicz (USA, 1955, 150’, Colore)

restauro: Warner Bros. Motion Pictures Imaging e Samuel Goldwin

  • Kanojo dake ga shitteiru (Only She Knows) [Soltanto lei sa]

di Takahashi Osamu (Giappone, 1960, 63’, B/N)

restauro: Shochiku Co. Ltd e TOKYO FILMeX

  • L’udienza (Papal Audience/The Audience)

di Marco Ferreri (Italia/Francia, 1971, 112’, Colore)

restauro: Cineteca di Bologna e Museo Nazionale del Cinema di Torino, in collaborazione con Cristaldi Film

  • La Cina è vicina (China is near)

di Marco Bellocchio (Italia, 1967, 108’, B/N)

restauro: Sony Pictures Entertainment (copia d’epoca di riferimento dell’Archivio Storico delle Arti Contemporanee della Biennale di Venezia – ASAC), in collaborazione con Cineteca di Bologna

  • Mouchette [Mouchette – Tutta la vita in una notte]

di Robert Bresson (Francia, 1967, 82’, B/N)

restauro: Argos Films, con il sostegno del Centre National du Cinéma et de l’Image Animée (CNC)

  • Senza pietà (Without Pity)

di Alberto Lattuada (Italia, 1948, 89’, B/N)

restauro: CSC – Cineteca Nazionale di Roma, in collaborazione con Cristaldi Film

  • The Innocents [Suspense]

di Jack Clayton (Regno Unito/USA, 1961, 100’, B/N)

restauro: Twentieth Century Fox

  • The Iron Mask [La maschera di ferro]

di Allan Dwan (USA, 1929, 97’, B/N)

restauro: The Museum of Modern Art, New York

  • The Man From Laramie [L’uomo di Laramie]

di Anthony Mann (USA, 1955, 102’, Colore)

restauro: Sony Pictures Entertainment

  • The Tales of Hoffmann [I racconti di Hoffmann]

di Michael Powell, Emeric Pressburger (Regno Unito, 1951, 138’, Colore)

restauro: The Film Foundation e il BFI National Archive in associazione con Studiocanal.I fondi per il restauro sono stati offerti dalla Hollywood Foreign Press Association, dal Franco-American Cultural Fund, The Film Foundation, e la Louis B. Mayer Foundation

  • The Tragedy of Macbeth [Macbeth]

di Roman Polanski (Regno Unito/USA, 1971, 140’, Colore)

restauro: Sony Pictures Entertainment

  • Todo modo

di Elio Petri (Italia/Francia, 1976, 125’, Colore)

restauro: Cineteca di Bologna e Museo Nazionale del Cinema di Torino, in collaborazione con Surf Film

  • Umberto D.

di Vittorio De Sica (Italia, 1952, 91’, B/N)

restauro: CSC – Cineteca Nazionale di Roma, in collaborazione con Cineteca di Bologna, l’Associazione Vittorio De Sica e RTI

  • Una giornata particolare (A Special Day)

di Ettore Scola (Italia/Francia, 1977, 110’, Colore)

restauro: CSC – Cineteca Nazionale di Roma, in collaborazione con Surf Film

  • Ya Shagayu po Moskve (Walking the Streets of Moscow) [A zonzo per Mosca]

di Georgij Daneljia (URSS, 1963, 78’, B/N)

restauro: Gosfilmofond

Cortometraggi

  • L’amour existe (Love Exists) [L’amore esiste]

di Maurice Pialat (Francia, 1961, 19’, B/N)

restauro: Les Films de la Pléiade/Les Films du Jeudi e L’Agence du court métrage, con il supporto del Centre National du Cinéma et de l’Image Animée (CNC)

  • Arlecchino (Harlequin)

di Giuliano Montaldo (Italia, 1983, 8’, Colore)

restauro: Rai Radiotelevisione Italiana e CSC–Cineteca Nazionale di Roma, in collaborazione con Associazione Italiana per le Ricerche di Storia del Cinema

  • L’avventura di un soldatoepisodio di L’amore difficile (The Adventure of a Soldier – episode from Of Wayward Love)

di Nino Manfredi (Italia/Germania, 1962, 25’, Colore)

restauro: CSC–Cineteca Nazionale di Roma, con la collaborazione di Erminia Manfredi, Dalia Events, Onni e Faso Film

 

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