Cento anni fa nasceva il genio di Orson Welles

La Cineteca Italiana lo celebra con una rassegna di 13 film a Milano dal 7 al 23 gennaio

MILANO – L’Italia rende omaggio a uno dei più significativi protagonisti del cinema di ogni tempo: per celebrare il centenario della nascita di Orson Welles la Fondazione Cineteca Italiana ricorda Orson Welles, uno dei pochi geni della settima arte insieme a Renoir, Chaplin e Ford.

Prima di debuttare come regista e sceneggiatore Orson  Welles aveva lavorato alla radio con la celebre trasmissione  “La guerra dei mondi”, in cui aveva raccontato con grande realismo cronistico un’ipotetica invasione della terra da parte degli extraterrestri e aveva partecipato come attore a numerosi spettacoli teatrali e in decine di film di successo. La sua ‘irruzione’ nel mondo del cinema è stata come un cicolone ciclone, come una brusca rivoluzione estetica della settima arte.

Dal 7 al 23 gennaio presso lo Spazio Oberdan di Milano saranno proiettati tredici film con i quali la Cineteca intende offrire una panoramica sul grande regista, attore, sceneggiatore e produttore statunitense.

Considerato uno dei massimi cineasti di ogni tempo, con la sua scrittura filmica barocca e visionaria, Welles ha dato un contributo unico all’evoluzione del linguaggio cinematografico. A partire dal suo primo lungometraggio, “Citizen Kane” (1941), film spartiacque dopo il quale la storia del cinema non fu più la stessa, Welles, nonostante le limitazioni produttive impostegli dal sistema hollywoodiano, realizzò una serie di capolavori senza tempo (da “L’orgoglio degli Amberson” (1942), “La signora di Shanghai” (1948), “Otello” (1952) a “Rapporto confidenziale o Mr Arkadin” (1955), “Il processo” (1962), “L’infernale Quinlan” (1958), opere che ancora oggi non hanno perso nulla della loro eccezionale modernità, potenza e incisività espressiva. Nel cartellone della rassegna organizzata dalla Cineteca Italiana anche il drammatico “Lo straniero” (1946), “Macbeth” (1948), pellicola low budget girata in sole tre settimane e infine “Falstaff”(1965), con Jeanne Moreau, un film sorprendente a livello visivo scritto, diretto e interpretato dal grande regista.

In rassegna, oltre a “Il terzo uomo”, (1949) di Carol Reed ambientato in una Vienna devastata dalla guerra e divisa in quattro zone di occupazione, altri due rari film dei quali Welles non firmò la regia ma che lo vedono nei panni dell’attore protagonista: “Cagliostro” e “Jane Eyre”. Prima delle prime proiezioni di “Rapporto confidenziale” e de “L’infernale Quinlan” ci sarà l’intervento di relatori del Centro Milanese di Psicoanalisi “Cesare Musatti”.

Spazio Oberdan, Viale Vittorio Veneto 2, Milano

Uffici Cineteca: 02/87242114

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Dal 7 al 23 gennaio mostra su Orson Welles

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