Puntarella Rossa. In rete un affidabile breviario enogastronomico

ROMA – Puntarella Rossa (www.puntarellarossa.it),  è un sito molto divertente, raffinato e affidabile su tutto quel che avreste voluto chiedere sui ristoranti e non avete mai osato e sull’arte della  cucina in generale.

L’ultima ricetta, ad esempio,   è dedicata a coloro che pensano di essere in grado di preparare non più di due uova al tegamino,  per svelare invece come  ciascuno si possa cimentare  in piatti chic senza paura, quali il magret de canard con mele e spinaci, vale a dire il petto d’anatra.

 
Puntarella Rossa è nata  il 15 aprile del 2009 come blog e  il 10 febbraio 2011 è diventato un sito vero. E’ formata da una squadra di lavoro, gruppo di amici,  che si occupano di ristorazione, ma anche di ricette, eventi, polemiche, appuntamenti enogastronomici nella capitale e non solo.  Un collettivo diretto da giornalisti professionisti, che è già un marchio apprezzato e riconosciuto  a Roma. Oltre ai recensori, rigorosamente anonimi, collaborano a Puntarella Rossa: Alessia Vicari,  Raffaele Rendina, Elisabetta Tranchina, Marta Isoni, Chiara Patrizia De Francisci, Maddalena Libertini, Chiara De Stefano e Manuela Bravi.

Puntarella Rossa come logo ha un diavoletto che si aggira con il suo forcone per i ristoranti. Un significato simbolico molto chiaro: i suoi recensori,  severissimi – udite bene –  mangiano in anonimato, pagano (sempre) e ne scrivono, con ironia e serietà. In particolare  il sito avvisa che “Puntarella Rossa detesta: le marchette dei giornalisti enogastronomici, la panna nella carbonara, lo snobismo radicalchic, i ristoranti formali e costosi e le bettole finto-veraci. Adora: la carbonara con il guanciale, l’onestà, l’ironia e il vino naturale”. Di recente ha introdotto anche un sistema di valutazione pubblico:  cinque stellette, da una a cinque, per confermare o smentire il giudizio dei redattori e creare una classifica dei lettori.

In un articolo dal titolo “Italo, con il box Eataly dimagrisci” la Principessa Sissi descrive come si mangia sul nuovo  treno ad alta velocità:  “Il pranzo su Italo non è sinomimo di abbondanza e non è adatto a chi ha davvero fame. Perfetto, invece, per chi è a dieta ferrea: allora sì che la scatola ecosostenibile , servita direttamente in poltrona Frau dalle giovanissime e gentilissime dipendenti Ntv, sarà perfetta. Il menu Ortolano, infatti, ha in tutto solo 380 calorie (il pranzo, in una dieta dimagrante per una donna, ne prevede 400 di calorie). E costa ben 20 euro: proprio come un pranzo vero”. Se dovessimo costatare  che il cestino Eataly sulle bellissime vetture di Montezemolo è improvvisamente migliorato, sapremo a qual “diavoletto”  dovremo l’incantesimo.
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