ROMA – Ha avuto vasta eco sulla stampa, alla radio, alla televisione e, contento Grillo, anche nella rete, la notizia dell’incidente stradale occorso a Fiorello, o meglio al Povero Pedone investito sulle strisce dallo scooter guidato dal popolare showman. E non sono mancati i commenti. Il più sensazionale è quello di una ragazza, certamente fan sfegatata di Fiorello, la quale in un tweet ha scritto: “Che fortunato quel pedone! Pensa, investito da Fiorello! Da non credere!”.
Indubbiamente, visto che nel libro personale del destino stava scritto che quel giorno e a quell’ora doveva essere investito sulle strisce, il Povero Pedone ha avuto nella disgrazia, la incredibile fortuna di avere come investitore nientedimeno che Fiorello. Certo, poteva essere anche Renato Zero, o Maria De Filippi, se non addirittura George Clooney. Ma bisogna accontentarsi, non si può avere tutto dalla vita.
L’incidente in questione ha avuto un risalto sui media tale da essere preso ad esempio per una campagna sulla sicurezza stradale. E’ risaputo che chi si muove in città con uno scooter appartiene alla casta degli Intoccabili. Agiscono nella più totale indifferenza ad ogni norma di legalità e di prudenza: sorpassano sulla destra file di auto, allo stesso scopo sfrecciano sulla sinistra oltre la striscia doppia in mezzo alla strada e quindi viaggiano disinvolti contro mano. Passano col rosso, saltano sui marciapiedi (sui quali parcheggiano di regola), serpeggiano fra le auto in coda con li sinuosità di una biscia, scodinzolano fra autobus e camion come barboncini in salotto, spesso investono passanti.
Ovviamente, quelli dello scooter non sono tutti cosi (il direttore di questo giornale che mi ospita certamente non è tra quelli) ma le statistiche rivelano un fenomeno preoccupante. Come affrontare il problema? Ci vorrebbe una campagna di stampa che spinga il Comune a prendere provvedimenti.
Come ad esempio, abolire le strisce pedonali che attualmente rappresentano un pericolo per il Povero Pedone che crede di essere al sicuro e un rischio per la celebrità che lo investe e che si vede caricare sulle spalle una responsabilità maggiore e un aggravio di spesa per l’assicurazione. Poi si dovrebbero istituire corsie preferenziali: non per i mezzi pubblici, che nessuno rispetta, ma per i Vip (cantanti, attori, showmen, celebrities, ex del Grande Fratello, calciatori di grido ecc.) i quali potrebbero così investire il Povero Pedone senza la fatica di andarlo a cercare sulle strisce. Quelli, i pedoni, sarebbero, infatti, tutti volontari e felicissimi di finire all’ospedale purché l’investitore sia almeno Fiorello.
Chissà se il sindaco Marino, tanto sensibile alle urgenze dei romani, farà sua la proposta? C’è già lo slogan: “Niente strisce, siamo VIP”.
Morale della favola: quando attraversi la strada oltre a guardare a destra e a sinistra guarda anche in alto: ti può sempre venire addosso una stella (del cinema, della tv, del Web). Sempre all’ospedale finisci, ma almeno sei felice. Contuso e rimborsato.