Slow Food. Quattordicesima guida agli extravergini, il bello dell’olio e dei suoi produttori

Foto di LIVIA BIDOLI

Foto di LIVIA BIDOLI

ROMA – L’olio extravergine fa bene. Un moderato consumo giornaliero previene le malattie cardiovascolari,  lo afferma con prove scientifiche la Guida degli oli extravergini pubblicata da Slow Food Editore e presentata a Roma nella sala conferenze di Eataly.  Un meeting dell’Italia che lavora, che trasmette tenacia, laboriosità e onestà,  vanto del Belpase. Una ricchezza che rischia di estinguersi se non viene diffuso il passaparola sul nostro olio migliore,  oro che ricambia il nostro investimento con la longevità. 

La crisi ha falcidiato molte realtà importanti e la produzione è attualmente in grande sofferenza. Attraverso un filmato breve e bellissimo è sfilata davanti agli occhi della stampa tutta la poesia degli ulivi, carichi di centenaria storia umana. Moltissimi premi alle aziende migliori, una nota altresì di merito alla bellezza non solo dell’olio ma anche del produttore, il toscano Francesco Biagiotti che ricorda Robert Downey jr.,  sottolineata da una delle presentatrici e accolta da applausi scherzosi del pubblico.

La guida di Slow Food vuole rendere agevole la fruizione ai migliori extra vergine, per offrire al consumatore il modo più corretto di alimentarsi. Nell’edizione 2014 sono 704 le aziende segnalate, per un totale di 1024 oli. Vi sono nella guida alcune novità:  un focus sulle cultivar più rappresentative; la reimpostazione delle schede che offrono una panoramica dettagliata e sintetica in tre punti: caratteristiche del produttore, della cultivar e della produzione.  E’  fornita l’indicazione sul reperimento del prodotto, come la vendita in azienda o disponibilità di spedizione di piccole quantità, da un minimo di sei bottiglie.

 ”Esistono evidenze scientifiche che dimostrano l’efficacia delle proprietà benefiche dell’olio, soprattutto nella prevenzione di malattie come l’osteoporosi – ha spiegato Corrado Bibbolino, medico radiologo e socio di Slow Medicine – ne bastano due cucchiai al giorno”. ”Stiamo assistendo ad un grande Rinascimento per la storia dell’olivicoltura – ha concluso Stefano Asaro, neo presidente Slow Food Lazio – ora è tempo di consolidare la via della consapevolezza che abbiamo intrapreso”

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