Moda. L’Italia fa scuola: Incontro sulla Formazione di Moda in Italia presso la Camera di Commercio di Firenze

La formazione è un tema centrale per la Moda contemporanea e per il sistema Moda Italiano che non ha ancora sviluppato strumenti di promozione organica per la filiera della Formazione, manca cioè una cabina di regia che osservi e promuova  il settore in maniera sistematica,come avviene in altri comparti.

Di questo, dei diversi temi riguardanti l’Alta Formazione e delle sue potenzialità, si è parlato l’8 maggio 2018 al convegno  Moda. L’Italia fa scuola, organizzato dal Centro di Firenze per la Moda Italiana-CFMI, al quale hanno partecipato importanti personalità della moda e della formazione di moda internazionali. 

Il Centro di Firenze per la Moda Italiana, dopo i due anni di lavoro come coordinatore della Commissione Formazione del Tavolo Moda e Accessorio  che  gli hanno permesso di stabilire un proficuo rapporto con le principali realtà formative italiane nella moda pone insieme a loro all’attenzione del Governo e dell’opinione pubblica una serie di punti, alcuni di carattere generale, altri più legati a problemi che possono  trovare una risposta concreta nel breve-medio termine e cioè:

– la costituzione di un organismo permanente di osservazione, consultazione, indirizzo e proposta operativa su tali tematiche

– l’assegnazione, all’interno delle attività generali di promozione internazionale della Moda Italiana svolte finora dal Tavolo Moda del MISE di un budget specifico per un programma di promozione dedicato alla Formazione di Moda

– lo sviluppo e la valorizzazione della Formazione di Moda nei suoi molteplici indirizzi professionali e l’attivazione dei corsi di formazione alla ricerca, Scuole di specializzazione e Master di rilevanza internazionale, la  partecipazione a progetti di ricerca nazionali e comunitari.

il  superamento delle  attuali rigide restrizioni legislative e  difficoltà burocratiche che rendono molto laboriosa l’accettazione e la permanenza nelle scuole e nei corsi universitari di Moda in Italia per gli studenti provenienti da paesi extraeuropei.

“La formazione della moda è un’industria essa stessa, creativa, con esigenze proprie – ha dichiarato a questo proposito nel suo intervento il presidente Andrea Cavicchi  – e per questo dobbiamo lavorare per una strategia comune, per un osservatorio permanente che coinvolga Mise e Miur, per una promozione delle nostre scuole internazionale e sinergica. Spianando la strada della burocrazia per i visti e i permessi di soggiorno per chi sceglie di studiare e specializzarsi in fashion in Italia”. 

Il convegno di Firenze si è aperto con un confronto tra Carlo Capasa, presidente della Camera Nazionale della Moda Italiana; Sara Kozlowski, Director of Education and Professional Development del Council of Fashion Designers of America-CFDA; e Martyn Roberts, Managing & Creative Director della Graduate Fashion Week-UK. 

Nella seconda parte  il focus è stato sull’Italia, partendo dai temi trattati nel libro “White Book. Imparare la moda in Italia” (Marsilio, 2017). La pubblicazione è il risultato del lavoro che la Commissione Formazione, coordinata dal Centro di Firenze per la Moda Italiana, ha svolto all’interno del Tavolo Moda e Accessorio. Si è parlato delle grandi sfide che la Formazione di Moda deve affrontare oggi nel nostro paese, dei nuovi profili professionali imposti dai cambiamenti strutturali, delle difficoltà burocratiche che penalizzano l’attrattività all’estero del nostro sistema formativo, e delle nuove strategie per la promozione di questo importante settore. Sono intervenuti: Andrea Cavicchi, Presidente del CFMI;  Maria Luisa Frisa, direttore del corso di laurea in design della moda e arti multimediali dell’Università Iuav di Venezia e curatrice del White Book; Marco Ricchetti, consulente di Blumine srl e autore di uno dei testi del White Book; Laura Lusuardi, MaxMara; Giovanni Battista Vacchi, consulente di Ernst Young. A A conclusione, è stato presentato il Manifesto per l’Alta Formazione in Italia – con i punti critici più rilevanti per chi fa Formazione di Moda oggi in Italia – con l’obiettivo di sensibilizzare il futuro Governo del Paese e l’opinione pubblica  ai temi centrali per il settore Si è parlato delle grandi sfide che la Formazione di Moda deve affrontare oggi nel nostro paese, dei nuovi profili professionali imposti dai cambiamenti strutturali e delle nuove strategie per la promozione di questo importante settore. 

Questo Manifesto sarà anche il punto di partenza per i prossimi eventi sulla formazione organizzati dal  CFMI.

“La formazione della moda è un’industria essa stessa, creativa, con esigenze proprie – ha dichiarato nel suo intervento il presidente Andrea Cavicchi –  e per questo dobbiamo lavorare per una strategia comune, per un osservatorio permanente che coinvolga Mise e Miur, per una promozione delle nostre scuole internazionale e sinergica, spianando la strada della burocrazia per i visti e i permessi di soggiorno per chi sceglie di studiare e specializzarsi in fashion in Italia”. Auspicando che il nuovo Governo ci ascolti e che  si possa continuare a lavorare al Tavola della Moda costruendo per prima cosa  un organismo permanente che metta d’accordo ministeri dell’istruzione, dello sviluppo economico, degli esteri con scuole di settore e università per continuare l’opera del Tavolo della Moda, con un budget specifico per programmare formazione ed eventi internazionali”.

La scelta da compiere è quella di investire sulla formazione di filiera per costruire un triangolo fra istituzioni del territorio, imprese e mondo della formazione, intorno ad una strategia nazionale definita e chiara, costruita insieme agli attori principali e condivisa con loro in un’ottica sistemica.

Il Manifesto sarà anche il punto di partenza per i prossimi eventi sulla formazione organizzati dal CFMI.

Al convegno sono intervenuti: Andrea Cavicchi, Presidente del CFMI;  Maria Luisa Frisa, direttore del corso di laurea in design della moda e arti multimediali dell’Università Iuav di Venezia e curatrice del White Book; Marco Ricchetti, consulente di Blumine srl e autore di uno dei testi del White Book; Laura Lusuardi, MaxMara; Giovanni Battista Vacchi, consulente di Ernst Young.

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