Il potere e la cuoca

LONDRA –  “La cosa che più mi ha stupito di Margareth Thatcher è che, quando era Primo Ministro, cucinasse ancora per il marito. Io ho un cuoco in casa dai tempi de “La scelta di Sophie”: lo ha dichiarato  l’attrice americana   Meryl_Streep  durante la lavorazione  di “Julie and Julia” , film nel quale  interpretava una grande comunicatrice televisiva di cucina, una sorta di   Antonella_Clerici. Però anche immaginare Margaret_Thatcher  alle prese con i fornelli, sapendo che è stata la Lady di Ferro che ha deciso di invadere le Falkland, fa il suo effetto.

Tuttavia, quella del cuoco, nell’ancien regime, era considerata un’occupazione maschile e di grande lustro.   Si narra che, negli anni ’70 del secolo XVIII Madame Du Barry (la favorita di Luigi XV) osò assumere a Versailles una cuoca.  Quando re Luigi XV, dopo una cena sontuosa e molto apprezzata, chiese di conoscere il cuoco e si trovò davanti una donna, rimase così sorpreso che le conferì la massima onorificenza Francese. Soddisfare il palato, che molti associano al nutrimento materno, è stato anche a lungo considerato un’occupazione di grande prestigio, fiducia e potere, tant’è che fu affidata agli uomini.

Condividi sui social

Articoli correlati

Università

Poesia

Note fuori le righe