L’epidemia fa bene all’amore o no? Non ci sono statistiche in materia, né esperti che ne parlino in tv, ma la domanda è legittima. E la risposta più ovvia è: dipende. Dipende dalla tipologia di amore. Se coniugale, allora il Coronavirus farà senz’altro bene: costretti per settimane chiusi in casa, c’è da aspettarsi fra nove mesi un baby-boom di proporzioni planetarie.
Più volte, nel corso della storia, l’umanità ha temuto per la propria sopravvivenza. Il grido “E’ la fine del mondo” è risuonato ogni volta che eventi inspiegabili hanno sorpreso i nostri padri: dal mitico diluvio universale alle bibliche sette piaghe d’Egitto, dai terremoti alle alluvioni, dalle guerre mondiali alla scadenza dei millenni. “Mille e non più mille” dicevano i sacri libri, ma finora non è successo: la fine del mondo finora è rimandata. Ma la paura rimane.
ROMA - Cento anni fa nasceva Gillo Pontecorvo, regista di vaglia e anche, in vecchiaia, direttore della Mostra di Venezia. E’ stato sceneggiatore e anche attore, è morto nel 2006.
ROMA - Nato da una coproduzione italo-franco-tedesca è uno dei più importanti film di Luchino Visconti.
ROMA - D’accordo che Federico Fellini è fra i nostri maggiori registi, fra i più grandi del cinema mondiale, maestro indiscusso della macchina da presa, ma avere il cognome nel titolo di un suo film è un onore, salvo errore, mai toccato ad altri cineasti.
ROMA - Franco Zeffirelli è morto nel giugno scorso. Per ricordarlo la Festa del Cinema di Roma presenta fra i classici questo sapiente adattamento della commedia del Bardo in cui a fare la parte del leone è la coppia glamour del momento, siamo nel 1967, la britannica Elizabeth Taylor e il gallese Richard Burton.
Luchino Visconti diresse questo film, il suo penultimo, nel 1974, l’anno dopo aver girato Ludwig e due anni prima di chiudere la sua produzione con L’innocente: sarebbe morto nel 1976. La Festa del Cinema di Roma rende omaggio al grande regista riproponendo uno dei suoi migliori film in un’accurata versione restaurata dal Centro Sperimentale di Cinematografia - Cineteca Nazionale.
“Metello” è un piccolo, elegante film che rievoca con gusto un’epoca lontana: le lotte politiche e sindacali fra anarchici e socialisti a cavallo fra Otto e Novecento. Lo ha diretto nel 1970 Mauro Bolognini, regista raffinato che ha trovato in Piero Tosi il costumista modello per la ricostruzione di atmosfere e garbate suggestioni nella Firenze umbertina.
La “ commare secca”, in un sonetto di Giovacchino Belli. è la morte. Il film, del 1962, è il primo girato da Bernardo Bertolucci appena ventunenne.
Il tiro al piccione, non in senso figurato, ma con piccioni vivi a far da bersaglio alle doppiette degli appassionati (durante il fascismo c’era perfino una “Coppa Edda Ciano” intitolata alla figlia del Duce che richiamava i tiratori più accaniti) è stato nel tempo sostituito, anche come disciplina sportiva, dal meno crudele tiro al piattello.
I geroglifici degli antichi Egizi, i bassorilievi sulle colonne romane, gli epigrammi di Marziale, le commedie in un atto di Achille Campanile, gli aforismi di Leo Longanesi.
Siamo di fronte a una bolla speculativa destinata a scoppiare? Oppure, come sostiene Beeple, la cui opera digitale è stata venduta per 70 milioni di dollari da Christie’s a New...