Cristiano Ronaldo pallone d'oro per la quinta volta: raggiunge Messi, stabilisce un record che difficilmente sarà superato a breve e rinnova la sfida sportiva che ha egenonizzato questo decennio, dunque complimenti. Fatto sta, però, che non esistono solo loro due e che, andando avanti di questo passo, il premio stesso rischia di perdere interesse.
Venticinquenni terribili! Che classe quella del '92! De Sciglio che ha ritrovato classe e capacità da fluidificante nel mai pago ambiente juventino, Verratti che ha fallito in Nazionale ma continua a illuminare le giornate del ricchissimo Paris Saint-Germain, Morata che sta dimostrando a Londra, sponda Chelsea, di possedere tutti i mezzi, tecnici e caratteriali, per essere un protagonista del prossimo decennio, il sottovalutato ma formidabile romanista El Shaaravy, cui quel maestro di calcio che è Di Francesco ha restituito grinta e lucidità sotto porta, e infine Isco che non ha bisogno di presentazioni, essendo uno dei punti fermi del Real Madrid di Zidane.
Quando se ne andò, il 13 novembre 2002, all'età di settantasette anni, il calcio mondiale non perse solo un fuoriclasse: perse un'icona.
Andrea Pirlo dice basta, appende gli scarpini al chiodo e mi fa capire, se ancora ce ne fosse bisogno, che la mia infanzia è definitivamente terminata
Di Helenio Herrera, scomparso vent'anni fa a Venezia, all'età di ottantasette anni, ricorderemo sempre lo sguardo e il temperamento.
Chissà come sarebbe stata la vita di Sandro Mazzola se la tragedia di Superga non avesse portato via per sempre suo papà Valentino, finalmente felice dopo aver affrontato un'incredibile serie di traversie.
Se ne andò quindici anni fa, a soli quarantadue anni, ma la maledetta SLA che ne fiaccò progressivamente la resistenza fisica, per poi spegnerne l'ardore e infine strapparlo all'affetto dei propri cari e della propria comunità, non ha sconfitto l'anima indomabile di Gianluca Signorini.
Quanta tristezza in questo calcio contemporaneo, ora che le pay-tv la fanno da padrone e non c'è più alcuno spazio per l'immaginazione di quel racconto esaltante che proveniva dai vecchi apparecchi radiofonici!
Centovent'anni: auguroni, immarcescibile Juventus! Centovent'anni di sogni e di vittorie, centovent'anni da protagonista assoluta del calcio italiano, centovent'anni che arrivano al termine di un anno solare in cui, al netto della sconfitta di Cardiff e del neo di inizio stagione contro la Lazio in Supercoppa italiana, la squadra è stata protagonista di una cavalcata straordinaria, conquistando il sesto scudetto consecutivo, superando così il record stabilito dalla Juve del quinquennio d'oro, vincendo la terza Coppa Italia di fila, la dodicesima in totale, ed esibendo un gioco corale e delle individualità di altissimo livello.
Prima di lui c'era stata la tragedia di Giuliano Taccola, l'attaccante della Roma morto per un arresto cardiaco negli spogliatoi dell'Amsicora di Cagliari il 16 marzo 1969. Dopo di lui ci sono stati altri casi eclatanti, come quello del camerunese Marc-Vivien Foé, dell'ungherese Miklós Fehér, dello spagnolo Antonio Puerta e del nostro Piermario Morosini. Fatto sta che il dramma di Renato Curi, accasciatosi sul terreno di gioco di Pian di Massiano durante un Perugia-Juventus di quarant'anni fa, segnò lo spartiacque in questa speciale categoria delle vicende sportive.
Il Covis19 si sta impossessando di tutto, in tutto il mondo. Disneyland, tempio del divertimento, chiuso da tempo per evitare assembramenti, è diventato un “centro covid”, dove al posto dei...
Le cellule cancerose sarebbero in grado di proteggersi in una sorta di letergo, quando sono minacciati dal trattamento chemioterapico. E' quanto emerso in una ricerca apparsa sulla rivista scientifica Cell.