È inutile prendersela con il povero Ventura e con i suoi ragazzi, massacrati per 3 a 0 dalle furie spagnole che hanno letteralmente egemonizzato la serata di ieri al Bernabéu, in quanto non sarà certo lo scaricabarile a farci uscire dalle secche nelle quali ci siamo incagliati ormai da anni. L'Italia del calcio è lo specchio fedele di un paese in guerra con se stesso: diviso, dilaniato da mille polemiche inutili, stremato dall'incertezza e dalla rabbia e, purtroppo, quasi per nulla competitivo in ambito internazionale. Nel campo sportivo non va meglio.
Un fuoriclasse, un campione assoluto ma, soprattutto, un uomo di grande valore: un Pallone d'oro che nel 2006 scelse di seguire la Juve in Serie B per assecondare le ragioni del cuore, ovviamente in contrasto con quelle del portafoglio e della carriera.
Probabilmente non sapremo mai se Antonio Puerta, giovane promessa del Siviglia che, per amore della maglia andalusa, era arrivata addirittura a rifiutare la corte del Real Madrid, avesse davvero una malformazione cardiaca accertata sulla quale i medici del club hanno preferito chiudere un occhio per non rinunciare alle sue indubbie doti atletiche.
Sarebbe opportuno che tanto una parte dei commentatori quanto una parte dei tifosi, a cominciare da quelli juventini, si levasse dalla mente la balzana idea secondo cui lo scudetto si vince ad agosto perché si tratta di una solenne fesseria.
Non gioca più ormai da qualche anno ed è un peccato, in quanto Thierry Henry, soprannominato "Titì", è stato senza dubbio uno dei più grandi campioni degli ultimi vent'anni.
Spiace dirlo, ma la Juve ieri sera all'Olimpico, di fatto, non ha giocato. È rimasta con la testa e il corpo a Cardiff, prigioniera dei suoi veleni, delle sue polemiche, di screzi e amarezze mai davvero chiariti durante e dopo la disfatta patita contro il Real Madrid e, soprattutto, della sua mancata accettazione di un verdetto amaro.
E son cinquanta, caro Max: auguri! Allegri, tecnico della Juventus, raggiunge un traguardo importante e sono sicuro che, con la verve tipica dei livornesi, saprà festeggiarlo come si conviene.
Abitualmente il mese di agosto segna il grande ritorno del campionato di calcio di serie A, che in genere coincideva con l’ultima domenica di vacanze, segnando in qualche modo la fine delle ferie per molti italiani. Le cose, come avete potuto già notare, sono cambiate moltissimo, nel corso del tempo. Così tra anticipi, posticipi e quant’altro, la formula standard è andata definitivamente in cantina, e quest’anno lo si nota maggiormente per via dell’inizio di campionato a metà agosto.
Era stato chiamato da Fiorentino Pérez come mossa della disperazione, dopo che il Real di Benítez era stato, di fatto, surclassato dal Barcellona in un "Clásico" terminato 4 a 0 a favore dei catalani, sotto gli occhi di un Bernabéu attonito e furioso.
E son novanta, cara Roma, "core" e anima di una città che, da alcuni anni, sta attraversando uno dei momenti peggiori della sua storia millenaria. Novant'anni di Roma calcistica, novant'anni di campioni e di emozioni, novant'anni di un tifo caldo, passionale, unico, innamorato di un sogno e di un'idea più che di una prospettiva concreta, in quanto le vittorie della squadra giallorossa sono sempre state sporadiche e quasi mai hanno varcato i confini nazionali.
Il Covis19 si sta impossessando di tutto, in tutto il mondo. Disneyland, tempio del divertimento, chiuso da tempo per evitare assembramenti, è diventato un “centro covid”, dove al posto dei...
Le cellule cancerose sarebbero in grado di proteggersi in una sorta di letergo, quando sono minacciati dal trattamento chemioterapico. E' quanto emerso in una ricerca apparsa sulla rivista scientifica Cell.