George Clooney e Amal. L’union sarà fatal?

VENEZIA – C’era una volta la bella Amal Ramzi Alamuddin, nata a Beirut in una famiglia molto facoltosa il 3 febbraio 1978, attivista e autrice britannico-libanese, oggi risiedente a Londra dove lavora come avvocato specializzato in diritto internazionale, nei diritti umani e nell’ estradizione. Tra i suoi clienti Julian Assange, il fondatore di WikiLeaks,  e l’ex primo ministro ucraino, Yulia Tymoshenko. Una curiosità nella traiettoria della stella Alamuddin è che gli è stato conferito  il premio  Katz Memorial dall’università di legge di New York per l’eccellenza nel campo del diritto dello spettacolo. Un’onorificenza premonitrice?

C’é poi il signor George Timothy Clooney,  nato a Lexington, negli Stati Uniti, il 6 maggio 1961, attore, regista, sceneggiatore, produttore cinematografico, vincitore di quattro Golden Globe e due Oscar. Grande sciupa femmine, talento che ha ispirato la leggenda di scapolo impenitente, oggi smentita a Venezia in “gran riservatezza”, si fa per dire, giacché la Serenissima non può di per sé essere un palcoscenico discreto. Narrano che George, comparso in pubblico stamattina su una terrazza del Cipriani, hotel  pluristellato per plurimilionari, in compagnia di Amal e Cindy Crafword, abbia fatto colazione mentre uno stuolo di fotografi assaliva le sponde dell’albergo dal mare.  Coi fotoreporters purtroppo momenti di tensione, ma vanno perdonati. Quel che accade è infatti nulla,  al confronto di quel che accadrebbe se un giorno nessuno se li filasse più. Venezia è uno dei posti più mondani del mondo, George e Amal non cercavano di passare inosservati. Il matrimonio del secolo l’hanno già celebrato William e Kate, ora sperano che il loro diventi quello dell’anno.

A dirla tutta Clooney è anche noto per il suo attivismo sociale, dal 2008 è uno dei Messaggeri di Pace delle Nazioni Unite. Il lavoro umanitario di Clooney comprende il tentativo di risoluzione per il conflitto del Darfur, la raccolta di fondi per il terremoto di Haiti del 2010, e per le vittime dello tsunami del 2004 e dell’11 settembre 2001. Quella della beneficenza é una modalità da sempre cara ai vip, praticata in Europa soprattutto ai tempi dell’ultima monarchia assoluta. Amal ha scelto, non a caso, la stessa stilista di Kate Middletown. Noblesse oblige.

 Corre voce, infatti,  che i due si siano incontrati proprio a un evento di beneficenza lo scorso settembre. Miss Alamuddin, che pare non avesse riconosciuto il famoso attore, non avrebbe dato a Clooney il suo numero di telefono. A quel punto l’attore avrebbe tempestato l’avvocatessa di email. Decisivo, nel fascino di Amal,  la capacità di essere preda in fuga. Il fatto di non concedere a Clooney il cellulare, riferiscono conoscenti al Daily Mirror,  avrebbe reso la sfida molto  più intrigante per George . Lui avrebbe insistito per arrivare a  cene a lume di candela,  fughe romantiche ( rigorosamente documentate dai fotografi ) in Tanzania e alle Seychelles. Il diamante da 7 carati, costo 450mila sterline, suggella oggi l’unione. 

Si potrebbe dunque chiudere l’articolo con “vissero felici e contenti”, ma che ne sappiamo? La realtà è più complessa di quel che appare e una domanda mi urge, magari in rima: tra George e Amal, l’union sarà fatal?

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