Alitalia. Ancora esuberi: la compagnia si prepara a tagliare altre teste

ROMA – Alitalia si prepara a tagliare nuove teste. Non sono infatti bastati i tagli indiscriminati avvenuti ormai quattro anni fa, quando ‘grazie’ alla creazione della cordata di imprenditori, i ben noti capitani coraggiosi, nacque Alitalia/CAI in nome dell’italianità.

No a quanto pare non è stato sufficiente mettere in atto uno scempio che ha generato licenziamenti a valanga, beh non proprio licenziamenti (qualcuno direbbe) visto che ci sono stati gli ammortizzatori sociali, ma di fatto tutti quegli ex lavoratori ‘privilegiati’ ben presto saranno semplicemente disoccupati. A quanto pare le magagne cominciano a venire a galla e pare anche che i vari piani strategici, che tanto strategici evidentemente non erano, messi in atto in questi quattro anni si sono di fatto rivelati, come era forse prevedibile, del tutto fallimentari. Oggi il famoso rilancio della compagnia di bandiera tutta italiana non è avvenuto, non si è proprio realizzato, ecco allora che si ricomincia a parlare nuovamente di tagli. Insomma a farne le spese saranno sempre i dipendenti. Anche lo scorso anno 700 lavoratori hanno concordato la messa in cassa integrazione volontaria. Oggi a fronte della riduzione di tratte e ore di volo, a fronte di una crisi più generalizzata del trasporto aereo, che ha coinvolto anche grandi compagnie come Air France e Lufthansa e che vede vincenti solo le compagnie low cost,sembrerebbe inevitabile un ennesimo alleggerimento dell’organico. Quanti saranno questa volta ad essere fatti fuori, mille come si vociferava meno di un mese fa? o 600 secondo altre indiscrezioni? O addirittura molti di più? Chi saranno i ‘prescelti’ stavolta? Il personale amministrativo? quello di volo? o entrambi come più probabile. I sindacati temono un numero alto di esuberi che andrà a coinvolgere in maniera consistente ancora gli assistenti di volo (si parla di alcune centinaia) e in maniera più contenuta i piloti (solo alcune decine), più parecchi lavoratori stagionali, al momento intorno alle 500 unità, che non vedrebbero rinnovato il loro contratto.

Negli ambienti sindacali non si parla però di Cigs, che stavolta non andrebbe più infatti a coprire l’80% dello stipendio. Si ipotizzano allora soluzioni alternative, come per esempio i contratti di solidarietà a rotazione per gli assistenti di volo a tempo indeterminato.  Oppure per cercare di limitare i danni e quindi un contenimento delle fuoriuscite, i sindacati stanno ragionando sulla possibilità di riassunzione in CityLiner, ovvero quel braccio della compagnia che opera essenzialmente sul corto e medio raggio e in cui gli stipendi sono notevolmente più bassi che in CAI. 

Intanto tra qualche giorno l’Antitrust si esprimerà in relazione all’acquisizione di Windjet da parte di Alitalia e sempre l’Antitrust dovrà decidere sulla questione Linate-Fiumicino e sulla cessione da parte di Alitalia di una numero consistente di slot su questa rotta.  Alla riduzione degli slot conseguirebbe una inevitabile e notevole ricaduta economica. A questo punto un taglio consistente della forza lavoro si configurerebbe quasi come una strada obbligata.

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