Benzina record. Coldiretti, il 19 settembre sciopero contro le speculazioni ed i rincari

Il  pieno costa più della spesa settimanale. Boicottare le pompe più care

 

ROMA – Fare il pieno dell`automobile alle famiglie costa di più che fare la spesa alimentare settimanale. E` quanto emerge da una analisi della Coldiretti sui cambiamenti intervenuti nei rapporti di spesa degli italiani tra i diversi beni acquistati a seguito del record a 2,013 euro fatto registrare dal prezzo della benzina in Liguria e Toscana.

Secondo le elaborazioni della Coldiretti fare il pieno in una automobile con un serbatoio di 60 litri è arrivato a costare 120 euro, un importo superiore ai 111 euro che mediamente le famiglie italiane spendono ogni settimana per fare la spesa, secondo l`Istat. D`altra parte con il nuovo record un litro di benzina viene a costare – continua la Coldiretti – come un chilo di pesche ma il prezzo ha superato del 40 per cento il chilo di pasta e del 50 per cento il un litro di latte. Un rapporto di cambio che – conclude la Coldiretti – non è eticamente ed economicamente sostenibile e che mette a rischio al ripresa del paese.

 

Ecco perchè il Codacons ha confermato lo sciopero della spesa per il 19 settembre «contro le speculazioni ed i rincari ed invita fin da subito a boicottare le pompe più care».

Per l’associazione di consumatori «è indispensabile un sito internet a cura dell’Antitrust e del ministero dello Sviluppo Economico – si legge in una nota dell’associazione – in cui poter verificare in tempo reale tutti i prezzi dei distributori di carburanti, così da aumentare la trasparenza dei prezzi». Su questo tema, infatti, «il dl Cresci Italia è stato un fallimento totale visto che non sono stati nemmeno eliminati i millesimi, ma
solo resi più piccoli. Ecco perché sulla materia occorre che il Governo intervenga seriamente, stabilendo ad esempio sanzioni severe e sospensione dell’attività per chi non espone i prezzi in modo ben visibile dalla carreggiata, in violazione dell’art. 15 del D.lgs n. 206/2005».

Il Codacons chiede anche «controlli immediati della Guardia di finanza su tutta la rete autostradale per accertare se vi siano pompe taroccate». Durante l’ultimo accertamento di metà agosto, infatti, ben il 15% delle pompe è risultato irregolare: «dal  gasolio annacquato alle colonnine manomesse».

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