Fillea-Cgil. Giorno dopo giorno gli edili perdono il lavoro

ROMA – Un’agenda della crisi nel settore dell’edilizia. I numeri che di giorno in giorno certificano  perdite di posti di lavoro, cassa integrati, precari descrivono un paese sempre più  in difficoltà.

Malgrado l’ottimismo di Monti che anche di fronte  al Pil, prodotto interno lordo,che cala parla di ripresa , di “luce che si vede in fondo al tunnel”. Ma al -2,4 previsto per l’anno in corso nel2013 si avrà ancora un calo dello 0,2.  È recessione piena e non c’è cenno di superamento .  Solo nel 2014 e nel 2015 le previsioni del governo  indicano una risalata del Pil.  Ci sono ben 150 vertenze aperte al tavolo del ministero dello sviluppo, si tratta su cig, mobilità.  Aziende che hanno un nome e un cognome che vengono alla ribalta solo quando   ci sono azione clamorose da parte dei lavoratori, leggi Sulcis, Alcoa, oppure Ilva e Fiat con l’incontro previsto per sabato fra  Monti, i ministri Fornero , Passera   e l’ad del Lingotto, Marchionne e il presidente Fiat John Elkann. La Fillea Cgil porta alla ribalta le crisi che giorno dopo giorno colpiscono il settore dell’edilizia. Da un nonme e un cognome ai numeri. L’agenda parte dal giorno 21.  Calabria, Longobucco. La Sila-Mare, strada a scorrimento veloce è ancora incompiuta a 22 anni dall’inizio dei lavoro ma già inizia a licenziare.  Sono stati costruiti meno di 14 chilometri di strada, ancora nemmeno un solo metro aperto al traffico.E’ stata avviata la procedura di mobilità  per 32 lavoratori: L’azienda costruttrice avrebbe “un eccesso di manodopera”. Sempre il giorno 21 nelle Marche chiude una  una storica fornace.  Si tratta della fornace Smorlesi di Montecassiaore,  a tre mesi dalla conclusione del periodo di cassa integrazione.

 

Oltre alla situazione di incertezza che desta forti preoccupazioni , 44 lavoratori attendono anche salari arretrati.  Il giorno prima arriva la notizia da Taranto di 490 edili in ferie forzate Alla Semat e alla Edilsider, due aziende storiche che all’interno dell’Ilva svolgono attività  di edilizia e che fino a ieri addirittura ricorrevano al lavoro straordinario, è stato annunciato un periodo di ferie forzate e poi il possibile ricorso alla cassa integrazione. I provvedimenti riguardano 450 lavoratori della Semat ecirca 40 della Edilsider, imprese che fanno parte del gruppo Bresciano-Trombini. Si passa a Treviso con la crisi  Panto . 60 lavoratori in attesa di conoscere se sarà confermato o meno il loro licenziamento. C’è l’impegno della regione ad aprire un tavolo mentre la proprietà  ancora non si è pronunciata definitivamente. In Basilicata, Anas non paga cantieri a rischio.Se non arrivano i soldi in tempi ragionevolmente brevi si fermeranno i lavori e, come prima conseguenza, potrebbero scattare i provvedimenti sulla pelle di chi su quella strada ci lavora. Il tema è quello del raddoppio della statale 106 Jonica, un cantiere aperto da decenni, ma che procede ad un ritmo esasperante e che nel tratto lucano sta per essere completato.

 

Manca all’appello il tratto di Nova Siri. A Ferrara crisi della coop  lavoranti in legno L a grave situazione di crisi del settore edile si ripercuote negativamente anche su quei settori strettamente legati alle costruzione e quello dei serramenti e degli infissi è uno di questi. Tra le aziende in difficoltà la Cooperativa Lavoranti in Legno: cassa integrazione per 130. In Toscana persi  16 mila posti.Continua la profonda crisi del settore delle costruzioni: in 4 anni  si sono persi 16mila posti di lavoro e solo lo scorso agosto tremila imprese hanno fatto ricorso alla cassa integrazione. Agosto, in particolare, è stato un mese nero per il comparto- afferma la Fillea- Cgil dopo i record di cassa integrazione raggiunti a maggio, giugno e luglio quando le ore richieste per la prima volta, hanno superato il milione. Sempre in Toscana,  chiude  la “Fiat” di Montespertoli. Così veniva chiamata la Cotto Rasseno, produttrice di piastrelle quando dava lavoro a più di cento persone. Il 24 ottobre chiuderà ii battenti, i 36 dipendenti saranno licenziati. La speranza di veder rinnovata la cassa integrazione straordinaria era ormai naufragata da settimane dopo l’annuncio ai rappresentanti sindacali dell’amministratore delegato Luca Paperetti. Si tratta dell’ennesima azienda storica del territorio che chiude i battenti. Dalla T oscana alla  Liguria .A La Spezia   stop alla cig per gli operai  della Socodap. Si tratta di 52 operai che dopo aver perso il lavoro nelle azienda del settore costruzioni si trovano anche senza cassa integrazione dal mese di maggio  Cig che era stata concessa dopo la cessazione dell’attività, revocata senza alcuna spiegazione.

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