Crisi. Filcams Cgil, un dramma anche nel terziario

ROMA – Le crisi aziendali e le difficoltà economiche delle imprese stanno colpendo tutti i settori, e rischiano di rimanere senza lavoro anche tanti dipendenti del commercio e del turismo.

E’ quanto riporta la Filcams Cgil Nazionale  impegnata nelle tante procedure di mobilità aperte nell’ultimo anno. Si tratta di più di 250 vertenze nazionali aperte (che riguardano cioè aziende presenti su più regioni) e più del 55% riguardano il terziario.

Trasferimenti di ramo d’azienda, casse integrazioni in deroga e mobilità in deroga sono le procedure più utilizzate, solo nel periodo tra gennaio e giugno 2012, sono stati coinvolti oltre 20mila i lavoratori del terziario e 5mila nel turismo.

“Sono numeri sconfortanti” commenta Franco Martini segretario generale della Filcams Cgil “che rischiano di rimanere nell’ombra, anche a causa della dispersione geografica delle aziende, presenti in più città italiane.”

Due i casi più eclatanti. Nh Hotel, catena alberghiera multinazionale, che ha dichiarato di voler licenziare su tutto il territorio quasi 400 lavoratori; e Fnac Italia, la catena francese di libri e multimedia che, esclusa dal piano di rilancio della casa madre, rischia di chiudere tutti i punti vendita in Italia, lasciando a casa 600 dipendenti.
Tra l’altro, entrambi le aziende sono presenti quasi nelle stesse città: Roma, Napoli, Firenze, Milano.

“È come se – prosegue Martini – abbiano risonanza quasi esclusivamente le vertenze che riguardano grossi gruppi concentrati in un unico stabilimento, è come se la somma dei lavoratori licenziati di ogni città avesse meno importanza di quelli di un’unica grande fabbrica”.

“Non deve diventare una guerra tra poveri, un battaglia di numeri; ma la crisi del commercio e dell’industria turistica, che inevitabilmente si ripercuote su imprese e lavoratori dei settori, è sempre più preoccupante.
È indispensabile un intervento finalizzato al rilancio dei settori e alla salvaguardia dei posti lavoro, e una maggiore attenzione da parte di tutti, governo, istituzioni e media, affinché non ci siano vertenze e lavoratori meno importanti di altri.”

Condividi sui social

Articoli correlati