Crisi. Diminuisce ancora il potere delle famiglie, meno 13,2% dal 2008

ROMA – I dati diffusi oggi dall’Istat rivelano una situazione peggiore di ogni previsione.

Il potere di acquisto delle famiglie, come ripetiamo da tempo, è ormai ridotto ai minimi storici. Alla luce degli ultimi aggiornamenti l’O.N.F., sulla base delle proprie ricerche a campione e dei dati Istat e Bankitalia, ha calcolato una riduzione di oltre il -13,2% dal 2008 ad oggi. Una perdita media di circa 3.907 Euro a famiglia.
Una vera e propria catastrofe per i bilanci familiari e per l’intera economia del nostro Paese, che deve fare i conti con una contrazione sempre più marcata dei consumi.
Solo quest’anno si prospetta, infatti, una diminuzione di circa il -5%, pari complessivamente ad una minore spesa di oltre -35,5 miliardi di Euro.
Un minor giro di affari che trascinerà ancora più giù l’intero sistema produttivo, alimentando disoccupazione e cassa integrazione e, di conseguenza, diminuendo ulteriormente il potere di acquisto delle famiglie.
Per non parlare del risparmio, di cui ormai non è rimasta neanche più la propensione!
Bisogna porre fine a questo pericolosissimo circolo vizioso, che sta compromettendo in maniera sempre più grave e profonda il benessere delle famiglie e dell’intero Paese.
Per fare ciò bisogna agire in maniera determinata:
–       Avviando una detassazione, a partire dalle tredicesime, per le famiglie a reddito fisso ed i pensionati;
–       Rilanciando gli investimenti per lo sviluppo tecnologico e la ricerca, fondamentali anche dal punto di vista di una ripresa occupazionale.
I fondi utili ad intraprendere tali operazioni vanno ricercati, oltre che attraverso una maggiore lotta all’evasione ed agli sprechi, esprimendo subito il sì dell’Italia alla Tobin tax e ricorrendo alla vendita di parte delle riserve auree per finanziare la ripresa.

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