Statali. Dal 2010 al 2014 perdita salari per 6mila euro

Per la Funzione Pubblica “tutte queste manovre sono un’aggressione nei confronti del lavoro pubblico. C’è l’idea di colpire il lavoro pubblico e i servizi pubblici erogati. Riducendo sempre più i servizi pubblici si dà tutto in mano a privati”

ROMA – Il blocco dei contratti fino al 2014 e dell’indennità di vacanza contrattuale per i lavoratori statali comporterà tra il 2010 e il 2014 una perdita di salario complessiva di oltre 6 mila euro. In busta paga a regime i dipendenti pubblici si troveranno una decurtazione in media di 240 euro. E’ la stima fornita dalla FP CGIL che ha calcolato l’impatto delle misure attuate dal governo sul pubblico impiego. Tra i più colpiti i lavoratori degli enti pubblici non economici come Inps e Inail.

Per i dipendenti dei ministeri la perdita media in busta paga a regime sarà di 210 euro, per i lavoratori delle agenzie fiscali di 270 euro, per quelli degli enti pubblici non economici (Inps e Inail) di 290 euro, per i dipendenti delle regioni e delle autonomie locali di 215 euro e per quelli del servizio sanitario nazionale di 230 euro.

La perdita del potere di acquisto, secondo il sindacato, si riflette inevitabilmente sui consumi con un impatto, stimato, dal 2010 al 2014 mediamente in 6.500 euro a lavoratore.

Tutte queste manovre è un’aggressione nei confronti del lavoro pubblico. Sicuramente c’è una questione economica ma a parere nostro c’è l’idea di colpire il lavoro pubblico e i servizi pubblici erogati. Riducendo sempre più i servizi pubblici si dà tutto in mano a privati. Il settore che ha un impatto ancora maggiore è il servizio sanitario nazionale perchè il mancato rinnovo dei contratti incide sul singolo lavoratore che è demotivato rispetto alla prestazione ma la riduzione degli stanziamenti del servizio sanitario nazionale metterà in gravissime difficoltà le strutture sanitarie pubbliche nell’erogare i servizi sui quali il cittadino poteva fare conto.

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