Cantone (Spi.Cgil). La politica si occupi di lavoro, welfare, redditi

La festa dei nonni dedicata alle  “Nonne di Plaza de Mayo”

 

ROMA – “Non ne possiamo più di subire atti prepotenti sulla pelle dei pensionati e per questo ci rivolgiamo alle forze politiche che si candidano a governare il paese chiedendo loro di impegnarsi sul lavoro, sul welfare e per la redistribuzione della ricchezza”.
Non ha usato mezzi termini il Segretario generale dello Spi-Cgil Carla Cantone nell’aprire con la sua relazione l’Assemblea dei quadri e degli attivisti del Sindacato dei pensionati della Cgil che si è svolta il 23 e il 24 ottobre a Montesilvano dal titolo “Praticare la confederalità. Spi, categoria generale sindacalmente attiva”.
“Chiediamo innanzitutto – ha continuato Carla Cantone – che si rimetta al centro il lavoro e lo sviluppo perché senza lavoro per i giovani pagano anche gli anziani, che si investa sul welfare per determinare giustizia sociale e uguaglianza nella sanità e nell’assistenza e che si dia vita ad una diversa ed equa redistribuzione della ricchezza per tutelare i salari e le pensioni e per contrastare una povertà che è sempre più dilagante”.

Una grande alleanza tra giovani e anziani

Lo Spi-Cgil si rivolge pertanto alle forze politiche che si candidano a governare il paese non solo per chiedere interventi in favore degli anziani e dei pensionati che rappresenta ma chiede che si faccia qualcosa soprattutto per i giovani, per quelli che il Ministro Fornero proprio alla vigilia dell’Assemblea di Montesilvano ha impropriamente definito “schizzinosi”.
E’ questo il tratto distintivo di un Sindacato generale e confederale che ha a cuore i problemi di tutti e non solo quelli dei propri iscritti, come dimostrato anche dalla forte e significativa presenza di pensionati alla manifestazione della Cgil “Il lavoro prima di tutto!” dello scorso 20 ottobre a Roma.
 “Lo Spi – ha detto in merito Carla Cantone in uno dei passaggi chiave della sua relazione – intende promuovere una grande alleanza tra i pensionati, i lavoratori e i giovani di questo paese”. Alla faccia di chi in modo strumentale si appella oggi alla rottamazione e a chi alimenta un’inutile contrapposizione tra giovani e anziani.

 Nel nome della associazione argentina che lotta per avere giustizia

La proposta l’ha fatta dal palco il Segretario generale dello Spi-Cgil Carla Cantone, suscitando l’applauso convinto e commosso degli oltre 500 quadri e attivisti presenti all’Assemblea.
“Se alle donne abbiamo dedicato 100 anni fa l’8 marzo quale giornata internazionale in ricordo della morte di operaie di una fabbrica tessile di Chicago – ha detto Carla Cantone – perché non dedicare la giornata dei nonni a quelle persone straordinarie che ancora oggi lottano, spesso dimenticate e inascoltate, per avere giustizia contro gli orrori di fine ‘900 come Estela Carlotto e le Nonne di Plaza de Mayo”.
“Nonne di Plaza de Mayo” è un’associazione argentina per i diritti umani composta da donne a cui sono stati sequestrati, torturati ed uccisi i figli durante i terribili anni della dittatura militare.
Da 35 anni combattono per far luce su quanto accaduto e per trovare i nipoti desaparecidos.
La Presidente dell’Associazione è Estela Carlotto, ha subito un attentato nel 2002 ed è stata nominata per il Premio Nobel per la Pace sia nel 2008 che nel 2010.
La Carlotto sarà ospite dello Spi-Cgil nei primi mesi del 2013.
In quest’occasione Carla Cantone le consegnerà a nome di tutto il Sindacato dei pensionati l’impegno a mantenere viva la loro battaglia anche trasformando la giornata dei nonni in una giornata di dedica civile e morale a sostegno di tutti i nonni del mondo che si battono per la pace, la libertà, contro tutte le guerre e ogni forma di violenza.

Spi, gli iscritti sono 3mln. Più donne e con un reddito basso.

L’Assemblea di Montesilvano è stata, inoltre, un’occasione per fare il punto sul tesseramento dello Spi. Dagli ultimi dati è emerso come gli iscritti siano arrivati quasi a quota 3 milioni (2.957.051), ovvero circa il 20% della popolazione nazionale ultrasessantenne.
Di questi il 52% sono donne e il 48% uomini, generalmente con un reddito basso o medio-basso.
Il 60%, infatti, non arriva a 1.000 euro al mese e di questi il 28% percepisce meno di 500 euro, il 23% tra 500 e 750 euro e il 9% tra 750 e 1.000 euro.
Molto forte è l’insediamento del Sindacato nel territorio, con 2.400 leghe e circa 4mila punti di aggregazione comunali in tutte le regioni d’Italia.

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