Crisi. La situazione delle famiglie si aggrava

Non sono nemmeno in grado di indebitarsi

ROMA –  segnare la difficile situazione che le famiglie stanno vivendo non vi è solo la netta contrazione dei consumi (che a fine anno raggiungerà il -5%), ma anche la frenata del credito al consumo.
Le famiglie, infatti, si trovano in una situazione di profondo disagio che non gli permette più nemmeno di indebitarsi: le incertezze circa la propria situazione economica e le prospettive future è talmente grande da rendere impensabile l’impegno di sostenere le rate di un prestito.
A dimostrare questa tendenza l’andamento delle consistenze del credito al consumo, che hanno registrato una netta diminuzione, soprattutto nel corso del 2012.
Le stime dell’O.N.F. – Osservatorio Nazionale Federconsumatori attestano una contrazione delle consistenze nel 2012 del -5% rispetto al 2009 (da 115 a 109 miliardi di Euro).

Come evidenziato in tabella, nell’ultimo decennio abbiamo assistito ad un profondo mutamento delle condizioni sociali e delle abitudini delle famiglie.
Dopo il passaggio all’Euro, infatti, le famiglie si trovarono a fronteggiare un forte aumento dei prezzi e delle tariffe, non registrato (colpevolmente) dall’Istat e soprattutto non controllato a dovere dagli organi istituzionali.
Per colmare la perdita del potere di acquisto derivante dal forte aumento dei prezzi e delle tariffe avvenuto con il passaggio Lira-Euro, e per mantenere gli stessi standard di vita, le famiglie hanno iniziato a ricorrere sempre di più all’indebitamento (richiedendo sia prestiti personali, che prestiti per acquisti rateali e persino per andare in vacanza).
In questo modo le consistenze debitorie dal 2002 al 2009 sono letteralmente raddoppiate. A partire dal 2009 – 2010, con l’aggravarsi degli effetti della crisi economica, tale andamento ha iniziato a registrare una brusca frenata che, nel corso del 2012 si è fatta più marcata che mai.
Un segnale di allarme di fronte al quale il Governo non può più rimandare provvedimenti tesi al rilancio del potere di acquisto delle famiglie, soprattutto quelle a reddito fisso, sulle quali hanno pesato maggiormente gli effetti della crisi economica, nonché le ripercussioni delle manovre adottate finora per fronteggiarla. È ora di cambiare rotta, per evitare danni irreversibili all’economia ed ai bilanci familiari.

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