Italcementi. Livi, Fillea Cgil: chiusura evitata, operativi gli stabilimenti. Cig per 665 lavoratori

ROMA –  “E’ stata una trattativa difficile e delicata, ma credo che l’ipotesi di accordo sottoscritta ieri in merito al piano di ristrutturazione presentato da Italcementi sia un buon risultato.

Il nostro obiettivo era di salvare tutti i siti e tutti i posti di lavoro e ci siamo riusciti. Risultato tutt’altro che scontato, viste le dichiarazioni dell’AD di Italcementi dello scorso novembre, secondo il quale la riduzione del 50% della domanda di cemento rendeva inevitabile la chiusura di una parte degli stabilimenti e la riduzione del personale. Ora la parola passa ai lavoratori, che esprimeranno con il loro voto il parere su questo accordo.”
Questo il commento di Mauro Livi, segretario nazionale della Fillea Cgil, sull’ipotesi di accordo siglato ieri a Roma presso Federmaco tra Italcementi e sindacati.Cigs per 24 mesi a partire dal 1° febbraio 2013 per un numero massimo di 665 lavoratori dei siti produttivi e della sede centrale di Bergamo, investimenti per 95 milioni di euro, anticipazione mensile della integrazione salariale, programmi di formazione professionale, significative clausole di sostegno al reddito, incentivi all’esodo volontario: questi alcuni degli aspetti più significativi dell’ipotesi di accordo che, come ricorda il segretario Fillea “alla crisi tenta di rispondere tutelando il lavoro ed il reddito ed insieme investendo per accrescere la qualità  della produzione.” Nel biennio “tutti gli stabilimenti del gruppo continueranno ad essere operativi sul territorio” racconta Livi “una parte di questi in modo limitato e ridotto. Sono previsti poi investimenti per 95 milioni di euro, oltre le risorse appostate su alcuni progetti preesistenti. Sospeso invece il progetto di revamping dello stabilimento di Monselice.”
Ma è sul piano del sostegno al reddito che l’accordo introduce alcuni aspetti di novità che Mauro Livi considera “un esempio da seguire. Mi riferisco in particolare alla eventualità  che in qualche stabilimento si ricorra ad una rotazione più lunga di tre mesi di Cigs. In questo caso, ai lavoratori interessati verrà riconosciuta una integrazione salariale di 550 euro al mese” mentre per chi sarà  in Cigs per oltre 6 mesi “sarà  riconosciuta anche una cifra massima di mille euro all’anno per spese sostenute e documentate per i figli.”

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