Ilva. Chiesta cassa integrazione per 1393 operai

Si è concluso l’incontro tra Ilva  e Fiom, Fim e Uilm  che è servito ad informare i sindacati  degli esiti della riunione di ieri sera col Governo a Palazzo Chigi. I punti cardine dell’incontro sono stati  tre da quanto si apprende da fonti sindacali: stipendi di febbraio, riavvio di impianti e cassa integrazione.

Sugli stipendi, ieri sera il presidente dell’Ilva, Bruno Ferrante, ha assicurato che alla scadenza di metà febbraio le retribuzioni di gennaio 2013 saranno regolarmente corrisposte.

Al momento  dall’incontro  appena concluso è  emerso che lunedì, con la riapertura del tubificio Erw che si occupa di tubi di piccolo diametro, rientreranno al lavoro poco più di 500 addetti. L’Ilva di Taranto sta intanto per chiedere la cassa integrazione in deroga per 1393 dipendenti dell’area a freddo per il periodo compreso fra il primo gennaio ed il 2 marzo.  All’incontro  hanno partecipato il responsabile del personale Ilva Enrico Martino, il dirigente per le relazioni istituzionali dell’azienda, Domenico Liurgo ed i segretari territoriali e provinciali di Fim-Fiom-Uilm, i sindacati dei metalmeccanici. Alla riunione non ha partecipato invece  il presidente dell’Ilva Bruno Ferrante, che ieri, dopo un vertice col governo, ha assicurato ai sindacati il pagamento degli stipendi per gli undici mila dipendenti. Nessuna comunicazione ufficiale, quindi, ai sindacati, su ipotesi di ricapitalizzazione o ingresso di nuovi soci.

Condividi sui social

Articoli correlati