ROMA – I dati sul fatturato e sugli ordinativi dell’industria diffusi oggi dall’Istat forniscono l’ennesima prova schiacciante del progressivo declino della nostra economia.
Uno scenario spaventoso quello descritto dai principali indicatori economici:
– Pil -2,2% nel 2012;
– Consumi -6,1% (pari ad una contrazione di spesa di oltre 44 mld) nel biennio 2012-2013;
– Aggravi a carico delle famiglie di +3.823 Euro a famiglia nel 2012-2013;
– Produzione industriale -6,6% nel 2012;
– Tasso di disoccupazione 2012 all’11,2% (addirittura 36,6% quella giovanile);
– Oltre 104.000 imprese entrate in crisi o fallite nel 2012;
– Oltre 9 milioni di cittadini costretti a rinunciare alle cure mediche perché non più in grado di sostenerne le spese.
Potremmo andare avanti ancora a lungo con questa triste lista di primati negativi raggiunti nell’anno che si è appena concluso.
Un andamento dettato dalla profonda e prolungata crisi della domanda di mercato nel nostro Paese, che non accenna a migliorare anche nel corso del 2013. . Anzi, non appena scatterà il nuovo aumento dell’IVA da luglio, le ricadute saranno catastrofiche.”
Per questo è di vitale importanza che il nuovo Governo agisca con responsabilità e determinazione per risollevare il Paese dalla situazione di profonda crisi in cui continua a sprofondare.
Intraprendere la risalita vuol dire puntare sul sostegno alle famiglie a reddito fisso (per rilanciare la domanda di mercato) e sul rilancio dell’occupazione.
Il primo da attuare attraverso una detassazione a favore del reddito fisso e l’eliminazione dell’aumento dell’IVA previsto da luglio.
Il secondo facendo ripartire adeguati fondi per la ricerca e l’innovazione tecnologica, nonché disponendo un allentamento dei patti di stabilità degli Enti Locali, per dare possibilità di intervento soprattutto con pratiche di manutenzione, sicurezza ed edilizia.