Consumi. Crollo nel settore alimentare. Un allarme per le famiglie

ROMA – Ancora in calo i consumi nel 2013: i dati Istat relativi a febbraio segnano una caduta del -4,8%.

Addirittura, secondo le stime dell’O.N.F. – Osservatorio Nazionale Federconsumatori, nel biennio 2012-2013 la contrazione risulta pari al -6,9% (pari ad una caduta complessiva della spesa delle famiglie di circa 50 miliardi di Euro).
Il dato più grave riguarda il settore alimentare che, non ci stancheremo mai di ripetere, rappresenta il vero segnale di allarme sulla condizione delle famiglie.
Quando si arriva ad intaccare i consumi alimentari significa che le famiglie si trovano in una situazione di estrema difficoltà, che non potrà essere superata se non attraverso un deciso rilancio del potere di acquisto delle famiglie.
Per capire la portata della crisi vissuta dalla famiglie basti pensare che, rispetto allo scorso anno, secondo quanto rilevato dal nostro Osservatorio, i consumi alimentari sono diminuiti del -4,6%, vale a dire una contrazione di spesa di oltre 262 Euro annui a famiglia.
Tale contrazione comporta una caduta complessiva del mercato relativo al settore alimentare di circa 6,3 miliardi di Euro.
È evidente che né le famiglie, né le imprese, né l’intero sistema economico possono andare avanti in questo modo.
Se non si provvede immediatamente disponendo la rimodulazione dell’IMU sulla prima casa, l’eliminazione dell’aumento dell’IVA da luglio e lo slittamento dell’applicazione della Tares almeno al prossimo anno, le conseguenze per le famiglie e per l’intera economia rischiano di divenire irreversibili.
La grave situazione che il Paese si trova di fronte richiede anche interventi urgenti sul versante dello sviluppo e dell’occupazione, ecco perché chiediamo che le prime misure all’ordine del giorno del nuovo esecutivo prevedano un serio piano per la ripresa degli investimenti per lo sviluppo tecnologico e la ricerca, nonché un allentamento dei patti di stabilità degli Enti Locali, per dare possibilità di interventi per il rilancio occupazionale.

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