Cgia. Con riduzione costo denaro liquidità ad imprese e famiglie per 3,6 miliardi

VENEZIA – “Finalmente un po’ di ossigeno per le famiglie e le imprese italiane. Con la decisione della BCE di ridurre il Tasso ufficiale di sconto di 0,25 punti, i risparmi  complessivi ammonteranno a 3,63 miliardi di euro all’anno”.

Ad annunciarlo è il segretario della CGIA Giuseppe Bortolussi. L’Ufficio studi dell’Associazione, dopo aver esaminato la situazione debitoria delle famiglie e delle imprese italiane, ha quantificato  i vantaggi economici derivanti dalla decisione presa dalla BCE: per le prime, la riduzione degli interessi comporterà un risparmio di 1,23 miliardi di euro all’anno; per le seconde, il vantaggio sarà di ben 2,39 miliardi euro.

Come si è giunti a questi risultati? A fronte di un livello di indebitamento delle nostre imprese nei confronti del sistema bancario italiano pari a 958 miliardi di euro (ultimo dato disponibile al 28-02-2013), la riduzione del Tasso ufficiale di sconto (Tus) allo 0,5% darà luogo ad una contrazione degli interessi annui a carico del sistema imprenditoriale italiano stimata in 2,39 miliardi di euro. Per ciascuna impresa, sottolinea la CGIA, la decisione della BCE consentirà una riduzione della spesa media annua pari a 461 euro.

Per le famiglie che hanno contratto un mutuo per l’acquisto di una abitazione o di un bene mobile (debito complessivo di 499,1 miliardi di euro), il risparmio indotto dalla riduzione dei tassi di interesse sarà pari a 1,24 miliardi di euro. Il beneficio medio annuo in capo a ciascuna famiglia italiana è stato stimato in 49 euro.

“E’ bene precisare – conclude Giuseppe Bortolussi – che la riduzione del tasso di interesse stabilito dalla Banca centrale europea potrebbe non tramutarsi in una corrispondente contrazione del  costo del denaro nel nostro Paese. Pertanto, i risparmi in capo alle famiglie alle aziende da noi calcolati potrebbero essere sovrastimati.”

Se la riduzione del Tus dello 0,25% sarà recepita anche a livello bancario italiano, saranno gli imprenditori della Lombardia,  del Trentino A.A.  e dell’ Emilia Romagna a “godere” dei maggiori vantaggi . In Lombardia, a fronte di un indebitamento complessivo pari a 259,6 miliardi di euro, ciascuna impresa beneficerà di una diminuzione media del costo del denaro pari a 796 euro all’anno. Per le aziende del Trentino A.A. (debito complessivo pari a 28,4 mld di euro), i minori costi per impresa saranno di 702 euro; in Emilia Romagna (con una esposizione bancaria di 105,8 mld di €), il calo del costo del denaro consentirà di far risparmiare ad ogni singola impresa ben 630 euro all’anno.

Per quanto concerne le famiglie, saranno quelle lombarde a ricevere i maggiori benefici: a fronte di un debito di 111,2 miliardi di euro, il risparmio medio annuo ammonterà a 64 euro. Seguono quelle del Lazio che, con una esposizione di 60,2 miliardi, avranno un risparmio medio annuo di 58 euro, mentre al terzo posto di questa particolare graduatoria si piazzano quelle del trentino A.A.: con un debito bancario che ammonta a 10,2 miliardi di euro, la riduzione media annua del costo del denaro farà risparmiare a ciascun nucleo famigliare residente in questa regione a statuto speciale ben 58 euro.

Risparmio medio annuo a fronte della riduzione dello 0,25% del Tasso ufficiale di sconto (TUS)
(miliardi di euro)


Elaborazione Ufficio Studi CGIA di Mestre su dati Banca d’Italia, Istat, Infocamere
 
 
 

Indebitamento Imprese: possibili effetti a fronte della riduzione dello 0,25% del Tasso Ufficiale di Sconto (TUS)

(*) Il calcolo è stato realizzato ipotizzando che la riduzione del tasso di riferimento di 1/4 di punto (da parte della BCE) si trasferisca in egual misura sui tassi al dettaglio.
(**) Società non finanziarie + famiglie produttrici.
 
 
Indebitamento Famiglie: possibili effetti a fronte della riduzione dello 0,25% del Tasso Ufficiale di Sconto (TUS)

(*) Il calcolo è stato realizzato ipotizzando che la riduzione del tasso di riferimento di 1/4 di punto (da parte della BCE) si trasferisca in egual misura sui tassi al dettaglio.
(**) Famiglie consumatrici.

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