Rc auto. Federconsumatori, ma quali diminuzioni. Calcoli contestati

ROMA – L’Ania annuncia una diminuzione del -4,5% delle tariffe rc auto. Un dato estremamente positivo e gradito, peccato che non rifletta affatto la realtà del nostro Paese.

Al massimo, rispetto allo scorso anno, relativamente ad alcune classi vi è stato un lieve raffreddamento delle tariffe, non certo una riduzione. Tantomeno quelle applicate al Sud, che continuano a registrare livelli elevatissimi e vergognosi.
Secondo le stime dell’O.N.F. – Osservatorio Nazionale Federconsumatori quest’anno le tariffe rc auto registrano un aumento tra il 4-5%.
Ci troviamo ancora una volta, quindi, a contestare duramente le metodologie di calcolo adottate dall’Ania.
Non è la prima volta, infatti, che tale Associazione prende in considerazione la diminuzione dei premi assicurativi entrati nell’anno, annunciando una conseguente riduzione delle tariffe.
Ma il calo dei premi, in questo caso, non è dettato dalla sperata diminuzione delle tariffe, bensì ad un minore numero di sinistri, ma soprattutto da una contrazione del numero di assicurati, che comportano quindi una riduzione delle entrate delle compagnie. È risaputo, infatti, che anche a causa dei costi proibitivi di assicurazioni e carburanti, molti cittadini hanno rinunciato del tutto all’utilizzo della macchina.
L’Ania, quindi, non infonda false speranze nei cittadini che, quando si vedranno recapitare il bollettino per il pagamento dell’assicurazione, non troveranno certamente scritto un importo inferiore rispetto all’anno precedente.
Alle compagnie di assicurazione ed al Governo, invece, rinnoviamo il nostro appello per un abbassamento delle tariffe, questa volta reale e concreto, che si potrebbe ottenere grazie ad un incremento della trasparenza e della competitività in questo settore (che, purtroppo, è ancora troppo carente sotto questi aspetti), nonché mediante una riduzione dei costi indiretti dei sinistri attraverso il funzionamento della banca dati antifrode.   

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