Inps. Continua l’occupazione dei facchini licenziati

MILANO – Da questa mattina una decina di lavoratori licenziati dall’appalto logistica e facchinaggio INPS hanno occupato la direzione regionale dell’INPS (a Milano in via Maurizio Gonzaga 6) per denunciare l’insostenibile situazione in cui si trovano, risultato di una lunga storia di sfruttamento e irregolarità perpetuate proprio sotto gli occhi dell’ente preposto al controllo.

Da tempo, infatt – fanni sapere i lavoratori – l’INPS Lombardia ha esternalizzato i servizi di pulizia e facchinaggio attraverso un appalto pubblico al massimo ribasso. Così è partita la catena dei subappalti, caratterizzata da gravi irregolarità, che ha visto susseguirsi: Siram e Consorzio Stabile Miles, poi Generale Servizi Srl e Irbis Società Cooperativa, infine Romeo Gestioni e, nuovamente, Generale Servizi Srl (che, insieme a Irbis, la stessa INPS cinque mesi fa aveva escluso dall’esecuzione dell’appalto proprio per le irregolarità nella sua gestione denunciate dai lavoratori).
Ora Generale Servizi si rifiuta di riaffidare le mansioni a quei lavoratori che avevano denunciato le irregolarità e ne ha contattato alcuni intimando loro di firmare nuove lettere di assunzione con condizioni ulteriormente peggiorative rispetto alle precedenti, pena l’esclusione perpetua dal rapporto di lavoro.”

In questo “gioco” al massacro, INPS Lombardia si è progressivamente sottratta al confronto con i lavoratori e le rappresentanze sindacali, lavandosene le mani e ignorando bellamente le gravissime irregolarità, a tutti i livelli. 
I lavoratori hanno così occupato gli uffici della direzione regionale INPS Lombardia, da cui dipende direttamente l’appalto di logistica e facchinaggio, perché vogliono sia riconosciuto il loro diritto al lavoro e perché siano interrotti questi atroci meccanismi di sfruttamento, mercificazione e ricatto perpetrati sotto gli occhi di un soggetto come l’INPS, ente finanziato direttamente dai contributi dei lavoratori, che proprio su tali temi dovrebbe essere oltremodo vigile e attento.
Occupazione che continua ad oltranza visto che non si vede al momento nessuna risoluzione della vertenza.
“Siamo rimasti molto sorpresi che non sia stato possibile trovare una soluzione per i 10 operai licenziati in maniera ingiustificata e ci sia stato proposto soltanto un generico tavolo di confronto per martedì prossimo, cioè fra cinque giorni.” – afferma Paolo Denini, che si appresta a trascorrere la notte nella centrale sede INPS – “Siamo senza lavoro e senza stipendio dal 15 maggio scorso e non possiamo più aspettare”:

“E’ successo tante volte che a questi lavoratori vengono fatte promesse che poi non sono state mantenute, oggi questa cosa non basta più. C’è bisogno di impegni concreti e formali che garantiscano la continuità del rapporto di lavoro.” – sostiene Giuseppe Tampanella del sindacato ADL Milano – “Riteniamo che la direzione regionale dell’INPS possa e debba intervenire sul suo appaltatore perché questi rispetti le regole”.

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