Crisi. Cala ancora la fiducia dei consumatori

ROMA – La notizia che, a maggio, la fiducia dei consumatori sia tornata in calo non è una sorpresa per nessuno. Sarebbe stato curioso il contrario.

Le famiglie, infatti, stanno affrontando una situazione drammatica, che le costringe a ridurre in maniera sempre più drastica i propri consumi: basti pensare che nel biennio 2012-2013 la contrazione dei consumi risulta pari al -7,3%.
Una percentuale impressionante, che equivale ad una riduzione della spesa complessiva delle famiglie di circa 52 miliardi.
L’elemento che desta maggior preoccupazione è la contrazione della spesa nel settore alimentare, che, solo nel 2013, risulta ridotta del -4,3%. Un indicatore gravissimo che si accompagna alla tendenza a modificare in modo significativo le abitudini ed i consumi, anche dal punto di vista quantitativo.
Un fenomeno che va osservato non solo dal punto di vista economico, ma anche e soprattutto come segnale di allarme per un disagio sociale in pericolosa crescita. Tale andamento non è dannoso unicamente per le condizioni delle famiglie, ma lo è per l’intera economia: la caduta dei consumi alimenta, infatti, la contrazione sul versante della produzione e la crescita della disoccupazione (con una conseguente ulteriore diminuzione del potere di acquisto dei cittadini).
È un vero e proprio circolo vizioso che bisogna interrompere immediatamente.
Per questo ribadiamo la necessità di disporre misure per il rilancio economico, che prevedano prima di tutto:
–       l’eliminazione dell’aumento dell’IVA da luglio (in mancanza del quale i consumi subiranno una caduta disastrosa)
–       lo slittamento dell’applicazione della Tares, almeno al 2014,
–       l’avvio di un serio piano per la ripresa degli investimenti per lo sviluppo tecnologico e la ricerca,
–       un allentamento dei patti di stabilità degli Enti Locali, per dare possibilità di interventi di manutenzione, modernizzazione e messa in sicurezza, utili ad un rilancio occupazionale.

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