Filcams Cgil, Valtur. I sindacati incontrano le istituzioni. È necessario trovare una soluzione a breve

ROMA – Sono arrivati dalla Sicilia, dalla Sardegna, da Milano e da tante altre città, le tante lavoratrici e lavoratori Valtur, venuti a Roma per protestare davanti al Ministero dello Sviluppo Economico.

Ancora incerto il loro futuro: la cessione di Valtur non è tutt’ora conclusa, ma arbitrariamente, i commissari straordinari hanno comunicato la decisione di chiudere  alcune strutture, lasciando senza lavoro molti dipendenti. Già in netto ritardo, il rischio è che venga totalmente messa in discussione la stagione estiva con conseguenze economiche ancora più pesanti sia per azienda, lavoratori e territori. Solo dopo molte insistenze,  le organizzazioni sindacali Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs uil, sono state ricevute da alcuni rappresentanti del Ministero, che nella tarda serata di ieri aveva comunicato il rinvio dell’incontro previsto.
Il confronto, durante più di tre ore,  lancia timidi segnali positivi: “Nei prossimi giorni si dovrebbe definire e ufficializzare l’atto di vendita del tour operator Valtur” ha affermato Lucia Anile della Filcams Cgil Nazionale a conclusione, “successivamente, con l’individuazione di un interlocutore diretto, e con l’impegno assicuratoci oggi dal Ministero dello Sviluppo Economico, si dovrà costituire un tavolo di concertazione anche con il Ministero del lavoro, per affrontare la difficile situazione.”
L’obiettivo è arrivare all’apertura di tutti i villaggi, e per quanto possibile, conclude Anile “e trovare, nel più breve tempo possibile, una soluzione per la salvaguardia di tutti i livelli occupazionali”.

Le odierne indiscrezioni della stampa su possibili vacanze gratuite in Valtur da parte di esponenti politici, confermano le ipotesi che troppo spesso a subire le conseguenze della crisi aziendali, siano solo i lavoratori.

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