Ennesimo taglio pulizie. Impoverimento per 21mila lavoratori e ambienti scolastici malsani

ROMA – Il nuovo Ministro dell’Istruzione, come tanti predecessori, ha proposto di ridurre e tagliare i fondi destinati alle pulizie degli istituti scolastici e ai servizi ausiliari esternalizzati, non tenendo conto che in questi ultimi 5 anni i 21mila lavoratori Ex LSU e dei c.d. “Appalti Storici” hanno già pagato pesantemente tale dazio.

Nell’audizione al Parlamento del 6 giugno scorso, dove sono state presentate dal Ministro dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca le linee guida programmatiche per la gestione del proprio dicastero, è stato dichiarato che sul piano di sostegno finanziario per la realizzazione dell’autonomia scolastica sarà innalzato il  budget per il funzionamento ordinario delle scuole, aumentanto la quota procapite per alunno, utilizzando, però “le economie derivanti dai nuovi appalti per i servizi di pulizia nelle scuole”.

“Evidentemente” affermano le organizzazioni sindacali Filcams Cgil, Fisascat Cisl, Uiltrasporti Uil “il nuovo Ministro non è al corrente che negli ultimi anni, gli appalti di pulizia, hanno subito forti tagli e per effetto di quanto finora avvenuto, la spesa del Miur è passata da circa 550 milioni di euro a 390 milioni. Tali misure hanno pesantemente gravato sui lavoratori, con ricorso alla cassa integrazione in deroga, e istituti scolastici di ogni ordine e grado con ambienti sempre meno puliti e alunni meno assistiti.”

“Inoltre” proseguono i sindacati “le risorse per l’acquisto dei servizi di pulizia rientrano nel fondo per il funzionamento ordinario delle scuole e di conseguenza se si vuole aumentare la quota procapite per alunno vuol dire che anche per i servizi di pulizia va speso di più e non meno.”
Pensare di scaricare ancora i risparmi dell’amministrazione scolastica su questi lavoratori rigettandoli nella precarietà, rimettendoli in capo alla spesa sociale generale, a fronte di scuole più sporche e meno sicure non è una soluzione per dare risposta ai bisogni della Scuola stessa e nemmeno per migliorare le economie ministeriali.
Per questi motivi le Organizzazioni Sindacali Filcams Cgil, Fisascat Cisl, Uiltrasporti Uil, hanno inviato una richiesta di incontro urgente al Ministro dell’Istruzione e procederanno ad assumere tutte le iniziative politiche utili per tutelare i lavoratori coinvolti.

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