Ancora disoccupazione da record

ROMA – Il tasso di disoccupazione raggiunge un nuovo record: 12,2%, il livello peggiore dal 1977, toccando addirittura il 38,5% per quella giovanile. Dati che rispecchiano pienamente la drammatica situazione che il  nostro Paese sta attraversando. Di fronte ad una situazione difficile come questa, le misure di rilancio occupazionale studiate dal Governo non risultano sufficienti ed adeguate.

Bisogna fare ben altro.  In una fase come questa la strada da percorrere per far ripartire concretamente, con decisione, l’economia nazionale è avviare un rilancio della domanda di mercato. Se non si farà nulla per arginare la gravissima contrazione dei consumi (che nel biennio 2012-2013 ha raggiunto, secondo l’O.N.F. – Osservatorio Nazionale Federconsumatori il -7,3% con una riduzione complessiva della spesa delle famiglie di 52 miliardi di Euro), gli effetti sull’intero sistema economico saranno devastanti. Le imprese, intatti, continueranno a fare i conti con la contrazione della domanda di mercato, imponendo drastici tagli alla produzione ed agli organici e contribuendo, così, all’ormai inarrestabile aumento della disoccupazione e della cassa integrazione.

È urgente intervenire al più presto per invertire tale tendenza, avviando un serio piano di rilancio della domanda di mercato. In tal senso è urgente ed indispensabile disporre una detassazione a favore delle famiglie a reddito fisso, vale a dire quelle che determinano in larga misura la domanda. Inoltre è necessario superare il deleterio clima di incertezza nel quale vivono i cittadini, che ormai non sono più in grado di pianificare nessun programma futuro: dall’acquisto di un elettrodomestico alla scelta di andare in vacanza o meno. Decisioni che dipendono dai provvedimenti che deciderà di adottare il Governo, soprattutto in materia di IMU, IVA e TARES.
L’IMU, come ribadiamo da tempo, dovrà essere eliminata sulla prima casa (escluse quelle di lusso), l’IVA dovrà rimanere invariata (è necessario, cioè, evitarne ad ogni costo il demenziale aumento), la TARES, invece andrà fatta slittare almeno al 2014.
Infine, per un pieno riavvio del sistema economico, è indispensabile l’avvio di un serio piano di rilancio degli investimenti per la ricerca e lo sviluppo.

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