Non più tagli. Appalti di pulizia scuole, 8 luglio manifestazione nazionale a Roma

ROMA – Il “decreto del fare” da poco approvato dal Governo, se non viene modificato dal Parlamento, comporterà gli ennesimi tagli previsti dal Ministero dell’Istruzione sulle risorse destinate ai servizi di pulizia e accessori.

Una politica miope, che attraverso la continua riduzione delle risorse per questi servizi – in due anni passati da 550 milioni di euro a 390 milioni – penalizza l’efficienza, la qualità e la sicurezza di servizi essenziali di ambienti frequentati da alunni, docenti e personale operante in ambito scolastico e sta ulteriormente peggiorando la situazione di più di 21mila lavoratori mettendo a rischio occupazione e reddito.
Per questo le organizzazioni sindacali Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltrasporti Uil hanno organizzato per lunedì 8 luglio una manifestazione nazionale a Roma, davanti al Miur di Viale Trastevere a partire dalle ore 10.
“Sarà solo la prima di altre iniziative – affermano i sindacati”, impegnati per difendere e tutelare le condizioni di donne e uomini, lavoratrici e lavoratori che con salari di 700 euro al mese: “rischiano di vedersi ridurre ulteriormente il loro già esiguo salario, o, in alcuni casi, di perdere il posto di lavoro.” “A ulteriore dimostrazione della gravità della situazione sono iniziate ad arrivare le procedure di licenziamento collettivo a seguito dell’avvio dei nuovi appalti previsti dall’attuale gara Consip, che dovrebbe avere definizione con la fine di settembre 2013”
“È indispensabile” proseguono “il rispetto dei diritti dei lavoratori ex LSU e dei  cosiddetti  Appalti Storici, lavoratori che, tra l’altro, provengono da un progetto sociale condiviso nel 2001 con diversi Ministeri e decreti interministeriali che garantivano a questi lavoratori la stabilità occupazionale e delle condizioni di reddito. Un lavoro troppo spesso invisibile e per questo poco considerato, ma fondamentale anche per la salute,  la sicurezza e l’igiene di tutti gli Istituti scolastici di ogni ordine e grado.”

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