Filcams Cgil. Turismo, scioperano i lavoratori dei pubblici esercizi

ROMA – Una mobilitazione per difendere il contratto nazionale e le tutele economiche e normative previste, uno sciopero di 12 ore, di cui le prime 4 da gestire unitariamente a livello territoriale entro il 31 agosto e le altre 8 programmate a livello nazionale in unica giornata, entro settembre.

La Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs Uil hanno proclamato lo sciopero delle lavoratrici e dei lavoratori dei pubblici esercizi – bar, ristoranti, mense – per opporsi alla posizione della Federazione Italiana Pubblici esercizi, che dopo aver condiviso con le altre parti datoriali il percorso negoziale per il rinnovo del contratto, negli ultimi mesi ha modificato la propria posizione tentando di affossare il negoziato con richieste inaccettabili, tra cui l’abolizione della quattordicesima mensilità, degli scatti di anzianità e proponendo sensibili peggioramenti delle tutele riguardanti la malattia.

“Il Contratto Nazionale del Turismo è  dal 1974 un sistema unico di tutele e norme che regolano i rapporti di lavoro di quasi un milione e mezzo di lavoratrici e  lavoratori” spiegano le organizzazioni sindacali. “Questo rinnovo che si colloca in una delle fasi più acute della crisi economica del Paese, ha visto per prima una presa di posizione unilaterale di Angem in rappresentanza di una parte consistente delle aziende della ristorazione collettiva, che ha voluto rivendicare un proprio contenitore contrattuale e negli ultimi due mesi si è poi assistito all’arroccamento su pretese inaccettabili della Federazione Italiana Pubblici Esercizi che aveva fino all’ultimo condiviso l’impostazione data dalle altre controparti al negoziato, per poi bruscamente cambiare idea.”
La mobilitazione riguarderà tutte le imprese rientranti nella sfera di applicazione della sezione speciale Pubblici Esercizi.

“Auspichiamo un ritorno di Fipe al tavolo contrattuale – concludono i sindacati – anche per poter  continuare a garantire anche in tempi di crisi un sistema avanzato di relazioni sindacali e condizioni contrattuali sia a livello nazionale che decentrato.”

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