Solo l’Istat vede crescere la fiducia dei consumatori

ROMA – Che i ricercatori dell’Istat siano in ferie è più che giusto e comprensibile, ma che addirittura effettuino le rilevazioni in qualche ricco paese esotico spacciandole poi come dati relativi all’Italia è francamente inammissibile.

È questa, però, l’unica spiegazione possibile di fronte alla notizia, diffusa oggi, che “a luglio migliora la fiducia dei consumatori”, salendo a “un valore tra i più alti dell’ultimo periodo”.Come può salire la fiducia dei consumatori se: il 68% dei cittadini è costretto a rinunciare alle tradizionali vacanze estive, nel biennio 2012-2013 le famiglie a causa della caduta del potere di acquisto hanno ridotto i propri consumi per una cifra pari a 2.161 Euro, in più, sulle loro spalle, pesa la forte incertezza su cosa ne sarà di IVA, IMU e Tares. Vista la situazione è poco credibile, per non dire del tutto improbabile, che la fiducia dei cittadini sia in crescita. Perché ciò avvenga veramente è indispensabile che il Governo si decida ad intervenire con misure concrete di rilancio della domanda di mercato Ed avviando investimenti per lo sviluppo, in grado di incrementare la produttività di sistema e creare nuova occupazione. Le risorse necessarie a tali operazioni dovranno essere reperite senza pesare minimamente sulle tasche dei cittadini, attraverso:-politiche di grande lotta all’evasione fiscale (accelerando l’accordo con la Svizzera sui conti bancari);eliminazione degli sprechi (si vedano le Province) e dei privilegi;- un utilizzo attento e mirato dei fondi europei;la vendita di parte (circa il 10-15% delle riserve auree).

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