Commercio. Coldiretti, calano anche acquisiti low cost

ROMA – Con i dati negativi delle vendite a giugno la crisi tocca il fondo è fa registrare il peggior semestre degli ultimi anni con un calo record del 3 per cento nelle vendite per effetto della riduzione degli alimentari (-1,8 per cento) e dei non alimentari (-3,5 per cento), dopo il calo dell’1,4 per cento del semestre 2012 e dello 0,4 per cento del semestre 2011.

È quanto emerge da una analisi della Coldiretti sulla base dei dati Istat relativi al commercio al dettaglio nel mese di giugno in cui si inverte la tendenza e cala la spesa anche per l’acquisto di cibi low cost nei discount alimentari (-1,3 per cento) anche se il tonfo più pesante in assoluto (tra alimentari e non) si è verificato per i piccoli negozi alimentari (-4,5 per cento). Si evidenziano gli effetti di una crisi che ha costretto 7 italiani su dieci a tagliare le spese per l’alimentazione. «Nel primo semestre 2013 la spesa delle famiglie italiane è crollata – sottolinea la Coldiretti – dall’olio di oliva extravergine (-10 per cento) al pesce (-13 per cento), dalla pasta (-10 per cento) al latte (-7 per cento), dall’ortofrutta (-3 per cento) alla carne (-2 per cento), sulla base dei dati Ismea-Gfk Eurisko. A calare c’è anche la spesa per l’acqua minerale (-6 per cento) e le bevande analcoliche gassate (-9 per cento) e non (-6 per cento) mentre ad aumentare – sottolinea la Coldiretti – è invece la spesa per le uova (+4 per cento) e per la carne di pollo naturale (+6 per cento) come sostituti delle carni più care per garantire comunque un apporto proteico adeguato nell’alimentazione. Si riscontra in maniera generalizzata, un calo della spesa superiore a quello dei volumi acquistati, che fa pensare – sostiene la Coldiretti – ad un orientamento delle famiglie verso prodotti in promozione o di prezzo inferiore. A cambiare è quindi purtroppo anche il livello qualitativo degli alimenti acquistati con un aumento della presenza di prodotti low cost che – conclude la Coldiretti – non sempre offrono le stesse garanzie di sicurezza alimentare».

Condividi sui social

Articoli correlati