Istat, oltre sei milioni di italiani sono senza lavoro

ROMA – La crisi economica in cui è restato impantanato il nostro Pese continua a mietere vittime. Secondo un’ultima stima dell’Istat sono oltre sei milioni gli italiani attualmente disoccupati o che sono scoraggiati dalla ricerca di un lavoro. Infatti, ai 3,07 milioni di disoccupati si aggiungono 2,99 milioni di persone che non cercano impiego ma sono disponibili a lavorare, oppure lo cercano, ma non sono subito disponibili.

In base alle tabelle sulle “forze lavoro potenziali” diffuse oggi dall’istituto di statistica nel secondo trimestre di quest’anno c’erano 2.899.000 persone tra i 15 e i 74 anni che pur non cercando attivamente lavoro sarebbero state disponibili a lavorare (con una percentuale dell’11,4% più che tripla rispetto alla media europea pari al 3,6% nel secondo trimestre 2013). A queste si aggiungono circa 99.000 persone che pur cercando non erano disponibili immediatamente a lavorare. Nel primo gruppo, ovvero gli inattivi che non cercano pur essendo disponibili a lavorare, ci sono quasi 1,3 milioni di persone “scoraggiate”, ovvero che non si sono attivate nella ricerca di un lavoro pensando di non poter trovare impiego. La ricerca di un’occupazione resta impresa titanica soprattutto al Sud e coinvolge in particolar modo i giovani: su 3.075.000 disoccupati segnati nel secondo trimestre del 2013 quasi la metà sono al Sud (1.458.000) mentre oltre la metà sono giovani (1.538.000 tra i 15 e i 34 anni, 935.000 se si considera la fascia 25-34 anni). Se si guarda alle forze lavoro potenziali il Sud fa la parte del leone con 1.888.000 persone sui 2.998.000 inattivi potenzialmente occupabili. Nella fascia dei più giovani sono potenzialmente occupabili (ma inattive) 538.000 persone tra i 15 e i 24 anni e 720.000 tra i 25 e i 34 anni con una grandissima prevalenza di coloro che non cercano pur essendo disponibili a lavorare. L’Istat infine individua nell’area della “sotto-occupazione” nel secondo trimestre 2013 circa 650.000 persone mentre oltre 2,5 milioni di persone sono occupati con un “part time involontario”, in crescita di oltre 200.000 unità rispetto allo stesso periodo del 2012. Inoltre c’è da aggiungere che oltre ai disoccupati e agli sfiduciati, ben sette italiani su dieci temono di perdere la propria occupazione in queste settimane. E’ quanto sostiene un’indagine Coldiretti/Ixe’. “La perdita del lavoro è il rischio più temuto dagli italiani in una situazione in cui per una famiglia su quattro (22 per cento) sarà un autunno di sacrifici economici. Se il 42 per cento degli italiani vive senza affanni, quasi la metà (45 per cento) riesce a pagare appena le spese senza permettersi ulteriori lussi, mentre oltre 2 milioni di famiglie (10 per cento) non hanno oggi – continua la Coldiretti – reddito a sufficienza neanche per l’indispensabile a vivere. In questa situazione la famiglia – precisa la Coldiretti – è la principale fonte di welfare. Il 37 per cento degli italiani è stato costretto infatti a chiedere aiuto economico per arrivare alla fine del mese ai genitori, il 14 per cento a parenti e il 4 per cento addirittura ai figli. Solo il 14 per cento si è rivolto a finanziarie o banche mentre l’8 per cento agli amici. Spesso considerata superata, la struttura della famiglia italiana si sta dimostrando, nei fatti, fondamentale per non far sprofondare nelle difficoltà della crisi moltissimi cittadini. La solidarietà tra generazioni – conclude Coldiretti – è dunque un modello vincente per vivere e stare bene insieme e non un segnale di arretratezza sociale e culturale come molti si ostinano ad affermare”.

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