Ams in concordato preventivo. Gli Angeli Custodi dell’officina dei motori rischiano il lavoro

FIUMICINO- Alitalia Maintenance Sistem il fiore all’occhiello dell’attività di revisione e manutenzione motori dell’aeroporto di Fiumicino, chiede il concordato preventivo, a rischio centinaia di posti di lavoro.

A nulla sono valsi i sacrifici dei 320 lavoratori già pesantemente interessati da cassa integrazione. Il 7 novembre Ams (Alitalia Maintenance Sistem ) ha portato i libri in tribunale presentando richiesta di concordato preventivo in bianco. La procedura dovrebbe servire a scongiurare il fallimento garantendo una maggior sicurezza ai fornitori.

Nonostante gli impegni assunti con le istituzioni che andavano nella direzione di mantenere ad accrescere i volumi di lavoro e sviluppare altre attività come aeroderivati che avrebbero dato una prospettiva occupazionale di più ampio respiro,  la realtà cui si trovano davanti i dipendenti di AMS è drammatica.

Alitalia CAI, dichiarano i lavoratori, doveva garantire volumi crescenti di attività inviando motori della sua flotta in esclusiva ad AMS. La regione Lazio, aveva dato il suo supporto attraverso corsi di formazione del personale.

Tuttavia il fatto che Alitalia CAI non abbia mantenuto i sui impegni e AMS non sia stata in grado di acquisire nuove commesse rischia di causare un epilogo devastante per gli oltre trecento lavoratori della società.

Gli operai di AMS sono gli “Angeli Custodi” dell’officina motori che  per anni hanno salvaguardato la sicurezza degli aeroplani , contribuendo a far volare i milioni di passeggeri della compagnia di bandiera. Oggi sono addirittura disposti ad offrire le proprie competenze ad altre aziende italiane.  “ Siamo certificati per gli aeroderivati che all 80% sono come i motori aeronautici, con qualche commessa buona ci risolleveremmo e anzi potremmo assumere anche altro personale”

Le sinergie potrebbero riguardare importanti aziende Italiane che forniscono energia e che oggi si rivolgono all’estero. Secondo i sindacati per avviare il progetto serve un intervento del Governo per realizzare un piano industriale diversificato.

E’ ormai chiaro come il governo giochi un ruolo decisivo nell’intero settore del trasporto aereo che da anni vive una crisi di sistema, sopratutto se pensiamo che AMS è l’ennesima azienda in crisi nell’aeroporto capitolino già interessato da precariato, cassa integrazione e mobilità. 

Ad AMS si aggiunge Grounde Care, World Duty Free, Alitalia Lai, con i suoi 4000 mobilitati, i lavoratori di Argol spa anche loro altamente specializzati, che nonostante gli impegni presi dalle istituzioni ad oggi non sono stati ancora ricollocati e a breve resteranno senza ammortizzatori sociali.

Un bilancio pesantissimo di professionalità mandate al macero, per incapacità, speculazioni ed interessi. Sta di fatto che continuando su questa rotta l’Italia sta distruggendo il proprio know how. 
Perché il made in Italy non è uno slogan pubblicitario ma la garanzia di competenza e professionalità che sono il patrimonio del nostro sapere.

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