A Bangkok il congresso del sindacato mondiale costruzioni

ROMA – Sarà  Walter Schiavella, segretario generale della Fillea Cgil, il nuovo presidente del Comitato europeo della BWI, la Federazione  del Sindacato Globale  per la tutela dei lavoratori delle costruzioni, che raggruppa circa 350 sindacati in 135 paesi con 12 milioni di iscritti. L’elezione di Schiavella è avvenuta oggi a Bangkok, al termine del terzo Congresso mondiale dal titolo “Jobs for All, Justice for All”.

 

“Gli anni trascorsi sono stati gli anni della grande crisi globale che si è’ manifestata in modo diverso nelle diverse aree del mondo ma sempre con una comune caratteristica, l’aumento delle diseguaglianze  sia a livello micro, interno ai singoli stati e alle singole aree geografiche, sia a livello macro, fra gli stati e fra le singole aree del pianeta.” Così ha esordito nel suo intevento Schiavella, tenutosi ieri. E se la crisi ha” prodotto sempre più  diseguaglianza fra chi produce e chi consuma, chi ha lavoro e chi non ne ha, chi è ricco e chi è  povero, chi ha privilegi e chi ha sempre meno diritti” vuol dire che “ciò che aveva compreso Henry Ford, cioè produrre beni che potessero essere acquistati da chi li produce, oggi, nella nuova divisione internazionale del lavoro, vale sempre meno.”

Per Schiavella “quanto accaduto in Italia o in Spagna nel settore delle costruzioni ne è l’esempio evidente: si è continuato a costruire case non per chi ne aveva bisogno ma solo per alimentare i meccanismi della rendita immobiliare e finanziaria” così nelle singole economie nazionali ed in quella globale “chi lavora  lo fa a condizioni di salario e diritti sempre più modesti, alimentate da una competizione al ribasso favorita da una sempre maggiore deregolazione dei mercati e del lavoro.” E per il segretario generale Fillea, in questo quadro “aumentano i lavori precari e sottopagati nelle economie europee e occidentali, le delocalizzazioni nelle economie emergenti, la migrazione utilizzata per mettere in competizione i lavoratori fra loro: fenomeni diversi ma tutti figli di una stessa ricetta economica.” Importante che la BWI abbia contrastato questi fenomeni ” con strumenti precisi e specifici ma all’interno di una nostro unitario progetto di azione. Ora occorre  rafforzare la dimensione internazionale del movimento dei lavoratori per affrontare la sfida di un cambiamento radicale del nostro modello di sviluppo in direzione della sua sostenibilità ambientale, economica e sociale.

Questo deve essere il nostro progetto.” Ed in questa dimensione internazionale “giochiamo tutti la stessa partita seppur con un ruolo diverso e, per vincere, ognuno deve sapere cosa fare” ha sottolineato Schiavella “per i sindacati della vecchia Europa e’ fondamentale non solo difenderne il modello sociale dagli attacchi neoliberisti al welfare ma rafforzare le regole a presidio della legalità e della regolarità  del lavoro. Il lavoro va difeso contro ogni forma di dumping. Mi riferisco a quello fatto dalle imprese europee in altre parti del mondo, che dobbiamo contrastare rafforzando le nostre reti sulle imprese multinazionali, a quello realizzato attraverso l’utilizzo del lavoro precario, e a quello alimentato dallo sfruttamento inaccettabile del lavoro degli immigrati fino al limite di nuove schiavitù.” Fenomeni questi ultimi che non  riguardano solo le economie emergenti ma si verificano “anche nel cuore della vecchia Europa, come e’ accaduto domenica vicino a Firenze dove 7 lavoratori cinesi sono morti nell’incendio di una fabbrica tessile, dove lavoravano segregati e nell’irregolarità .” Prioritario quindi rafforzare le azioni di  contrasto e l’Europa ha una responsabilità  in più “restituire il mare Mediterraneo alle sue funzioni storiche di luogo di confronto fra culture e di integrazione fra popoli” mentre oggi, a causa della crisi, della crescente instabilità  politica del Nord Africa, è teatro di un imponente commercio di schiavi” sotto gli occhi di una “unione europea colpevole di aver sempre sottovalutato il problema.” E proprio l’ultima strage avvenuta a Lampedusa “dove oltre 400 migranti sono morti affogati nel naufragio della vecchia carretta che i mercanti di morte hanno usato per condurli verso le sponde di una Europa che non ha saputo accoglierli, parla alle coscienze di tutti noi e ci pone la priorità  di nuove e più efficaci politiche  dell’immigrazione. Per definire queste politiche avra’ grande importanza la prossima conferenza sull’immigrazione della Bwi” ha concluso Schiavella “che vi proponiamo di svolgere a Lampedusa, per il grande valore simbolico che tutto ciò avrebbe.”

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