Parte la protesta dei tir. L’Italia rischia la paralisi

ROMA –  Partirà alla mezzanotte  la  rivolta dei tir sulla strade di tutta Italia con il rischio di paralizzare il Paese. Il fermo, confermato solo da alcune sigle  durerà fino a venerdì ma il timore è che la protesta possa bloccare tutta la penisola, esattamente come avvenne due anni fa.   

Subito è scattato l’avvertimento da parte dell’Autorità del garante degli scioperi: ” Qualora si dovessero verificare violazioni della legge nel fermo dell’autotrasporto confermato da alcune sigle del settore, l’Autorità garante degli scioperi  non esiterà ad applicare le sanzioni”. L’astensione «dovrà partire» dalla mezzanotte e dalle 22 di oggi. Inoltre dovrà essere «senza l’effettuazione di blocchi stradali o di iniziative sanzionabili ai sensi del codice della strada».  Scrive ancora il Garante: «L’Autorità di garanzia per gli scioperi ricorda che l’astensione dovrà partire dalla mezzanotte del 9 dicembre e non, come riportato da alcune notizie di stampa, dalle ore 22 di oggi. Inoltre, l’Autorità, nella seduta del 18 novembre scorso, ha ricordato alle organizzazioni l’esercizio del ‘potere-doverè di influenza sui propri iscritti, al fine di persuaderli all’assunzione di condotte responsabili, così che l’attuazione del fermo dei servizi di autotrasporto merce avvenga nel pieno rispetto delle norme della disciplina di settore, senza l’effettuazione di blocchi stradali o di iniziative sanzionabili ai sensi del codice della strada. Qualora si dovessero verificare violazioni della legge, l’Autorità non esiterà ad applicare le sanzioni, così come già avvenuto – da ultimo – lo scorso 29 marzo 2012, in riferimento ai blocchi dell’autotrasporto dal 16 al 20 gennaio 2012». 

 

Alla protesta avrebbero dovuto partecipare anche i cosiddetti Forconi siciliani, i quali per il momento rinunciano. Complice, il divieto assoluto di assembramenti nei punti nevralgici della rete stradale. Lo conferma il leader Mariano Ferro in vista delle iniziative previste dalle ore 22 di domani alle 24 del 13 dicembre: «Più che di blocchi, parlerei di presidi di solidarietà. Faremo volantinaggi, poi non so cosa accadrà. Dipenderà dal clima e dagli animi che sono molto tesi, ve lo assicuro». Erano pronti i blocchi nella statale Caltanissetta-Gela, nei caselli autostradali di Tremestieri e San Gregorio, nella rotatoria di Agrigento, nel ponte di via Ernesto Basile a Palermo. «Cambieremo luoghi – dice Ferro – abbiamo raggiunto una mediazione. Di certo non faremo manifestazioni finte come la Cgil. Partiamo così, poi si vedrà, non dipende solo da me, ma dalla rabbia della gente».

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