Cgil al governo: così non va, pronti alla mobilitazione, sciopero compreso

ROMA – Mentre Renzi e Alfano fanno a gara a chi le spara più grosse nell’annunciare i prossimi provvedimenti del governo che riguardano il cuneo fiscale, il piano per la casa, il jobs act per il lavoro, interventi per l’edilizia scolastica,mentre sfogliano la margherita, Irpef o Irap, la Cgil, guarda al sodo.Non crede al premier che parla di provvedimenti schok, rivoluzionari  e neppure ad Alfano  quando afferma che si tratterà di un “taglio mai fatto”,  un “ botto” sulla tasse“ un intervento molto forte sul cuneo fiscale. 

Susanna Camusso a conclusione dei lavori del Direttivo annuncia,senza mezzi termini, che si andrà  alla mobilitazione dei lavoratori i se, dice, “ il governo non ci ascolta, se le richieste avanzate dal sindacato su lavoro e fisco non saranno accolte e si andrà in direzione contraria”.

Camusso:tutte le risorse da destinare al lavoro non alle imprese

La Confederazione di Corso d’Italia   chiede di destinare tutte le risorse previste per il taglio del cuneo fiscale al lavoro e non alle imprese, non limitandosi a intervenire sull’Irpef ma aumentando anche le detrazioni. Nel comitato direttivo del sindacato è stata i sostenuta la necessità di vere e proprie detrazioni più che intervenire solo sull’Irpef, perchè questo potrebbe favorire in qualche misura gli evasori fiscali. Per quanto riguarda le forme  di lotta si valuterà al momento opportuno,dipenderà dalle risposte che arriveranno. Non si esclude il ricorso allo sciopero.  Da parte del governo fino ad oggi ci so: ancora i sindacati non sono stati convocati, non si aperto alcun confronto,le parti sociali sono state ignorate.  Per “ dialogare “ con il governo c’è bisogno di ricorrere alle iniziative più diversi utilizzando i media. Mai un incontro diretto,un tavolo di confronto. 

 Fiom. Assemblea a Roma delle delegate e dei delegati metalmeccanici

Anche  Maurizio Landini,segretario generale della Fiom che con Renzi ha intrattenuto un buon rapporto, utilizzato dal premier in chiave anti-Camusso, non ha avuto miglior sorte. Per “ parlare” con il premier è dvuto ricorrere ad una “lettera  “ospitata da Repubblica.  Il quotidiano di De Benedetti, che nei confronti della Cgil non è proprio “benevolo” utilizza poi la “lettera “ di Landini quasi fosse in contrapposizione alle posizioni espresse dal Direttivo. Addirittura scrive Repubblica on line che  interviene “ di rincalzo” anche il segretario generale della Cgil..Dimentica l’autore che Camusso parla a nome del Direttivo e quindi anche di Landini. Ma di sciocchezze il mondo è costellato, quindi passi anche questa, perché la lettera del segretario generale della Fiom molto dura nel tono e nei contenuti.  Annuncia il 21 marzo a Roma una grande assemblea delle delegate e dei delegati metalmeccanici.Dice Landini:”Secondo noi sono da evitare interventi a pioggia. Bisogna individuare delle priorità. Ad esempio, ogni euro pubblico a favore delle imprese deve essere vincolato a quanti posti di lavoro si difendono e si creano. Vanno resi possibili forme di credito e di finanziamento agli investimenti a tassi agevolati per le piccole e medie imprese, incentivando la costituzione di reti d’impresa”. Ancora: “Non serve a nulla una riduzione generalizzata e non selettiva del cuneo fiscale. Per una ripresa dei consumi la tassazione va ridotta a partire da una riduzione dell’ Irpef sui redditi da lavoro più bassi e ripristinando una vera tassazione progressiva”.Parla di “forme di reddito minimo universale”  e per quanto riguarda la contrattazione chiede di  “cancellare l’articolo 8 della legge 148 del 2011, con cui si è permesso di derogare ai contratti nazionali”.Proprio il contrario di quanto pensano Renzi e la ministra Guidi che vorrebbe abolire la contrattazione nazionale,puntando addirittura a quella individuale. 

Patrimoniale e tassazione delle rendite finanziarie

 A proposito delle risorse le risorse il segretario generale della Fiom entra in rotta di collisione con le scelte che il governo farà per quanto allo stato se ne sappia. Landinii parla di misure straordinarie come  “la tassazione delle rendite finanziarie l’istituzione di una patrimoniale, privilegiare la riduzione del peso fiscale per chi investe in Italia e reinveste gli utili anziché distribuirli agli azionisti”. 

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