DirCredito. Soddisfazione per l’accordo con Intesa Sanpaolo sui Dirigenti

ROMA – Concluso  positivamente il confronto fra DirCredito, il sindacato rappresentativo delle alte professionalità e della dirigenza ed il Gruppo Intesa Sanpaolo relativamente agli esuberi dichiarati dall’azienda tra i dirigenti, alla vigilia della presentazione del piano industriale.

La trattativa- è stata condotta con la finalità di limitare il più possibile le ricadute sui lavoratori in un momento estremamente delicato per il middle management bancario. Infatti  a fronte di molte aziende che stanno riducendo l’organico dirigenziale con interventi individuali, traumatici e assolutamente discrezionali, in questo caso siamo riusciti a limitare in maniera significativa il numero degli esuberi, portandolo a 170 e a fornire, al tempo stesso, ai Dirigenti del Gruppo, senza in alcun modo limitare la possibilità di scelta che resta nella piena  disponibilitá dei singoli, un quadro di riferimento normativo e di tutela economica certa e trasparente. Inoltre, l’accordo sottoscritto è in linea con le indicazioni della Corte di giustizia Europea.

 

 

Limitati gli esuberi, migliorate le previsioni contrattuali

La possibilità di accesso al Fondo di sostegno al reddito del settore  anche per la dirigenza, rappresenta un ulteriore elemento positivo per quei lavoratori coinvolti nel processo di ristrutturazione aziendale che non hanno ancora raggiunto i requisiti pensionistici.I dirigenti interessati al piano di riduzione non pensionabili  limitati grazie al nostro intervento ad un numero massimo di 45 unità, avranno la possibilità di accedere a programmi di outplacement, finanziati dall’azienda. Inoltre, qualora intendessero avviare un’attività libero-professionale di consulenza finanziaria a favore di Società del Gruppo, potrebbe essere loro offerto un contratto con vincolo di esclusiva e un contributo per l’avvio della nuova attività. I risultati raggiunti sono la dimostrazione di come l’intervento del sindacato serva a mitigare le ricadute sociali in situazioni di crisi, anche in assenza di limitate tutele derivanti da una legislazione in materia di dirigenza tutta da rivedere.

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