E-Commerce. “La Spesa che non pesa” licenzia i lavoratori

Oggi manifestazione di protesta dell’USB all’Ipercoop casilino di Roma, in via casilina 1011

Da mercoledì 16 aprile, sono in sciopero ad oltranza i lavoratori della cooperativa Futura Servizi, società sub-appaltatrice della Fiege Borruso ND, che a su volta gestisce in appalto il servizio di e-commerce “La spesa che non pesa” per la Unicoop Tirreno.


Oggi, possibili tensioni all’Ipercoop casilino diRoma, dove un gruppo di lavoratori della Futura Servizi sono in presidio dalle ore 9.00 .

Infatti, sembra che non ci sia la volontà di farli entrare a manifestare all’interno del centro Commerciale. L’Unione Sindacale di base che appoggia i lavoratori è molto critica su questa posizione.

Se è vero che centri commerciali sono delle piazze virtuali che stanno sostituendo i punti d’incontro e allora viene da domandarsi se come tali dovrebbero essere considerate anche per manifestare il proprio dissenso, soprattutto quando si parla di licenziamenti.



Nella città di Roma, Unicoop Tirreno fornisce per i soci all’interno del raccordo anulare il servizio di ordini on line e consegna a domicilio della spesa, che secondo la stessa Unicoop Tirreno ha dato nel 2013 circa 3,5 milioni di euro di fatturato, aspirando ad occupare nella capitale una potenzialità  stimata in 50/60 milioni di euro.

Dunque, un “fiore all’occhiello” della cooperativa, che la configurerebbe come una novella “Amazon” della spesa alimentare.

 



“Ma la Unicoop Tirreno, dopo aver prima dichiarato 75 esuberi negli ipermercati di Roma e del basso Lazio, ed aver acquistato sempre nel Lazio altri 52 supermercati dal gruppo Faranda, ha siglato un accordo con Cgil Cisl Uil in cui ritira gli esuberi ma sancisce la fine dell’appalto con la Futura Servizi, con il conseguente licenziamento di tutti i 17 lavoratori impegnati.

” Dichiara l’Unione Sindacale di Base in una nota

“Dal 2002 i dipendenti della Futura Servizi hanno lavorato al fianco dei lavoratori Coop, ma con meno salario e meno diritti, e sono stati regolarizzati solo dopo l’intervento dell’USB che aveva riscontrato anche il pagamento in nero di parte della retribuzione da loro percepita e l’illegittima applicazione del contratto UNCI”



“Tutte questioni che la stessa Coop, in quanto appaltatrice del servizio, avrebbe potuto verificare  direttamente, vista anche la dichiarata attenzione alle condizionidel lavoro espressa nella carta dei “valori Coop”.

 

I lavoratori della Futura non ci stanno ad essere mandati a casa e dopo aver lottato al fianco dei dipendenti Coop contro i paventati esuberi adesso lottano in difesa del proprio posto di lavoro, trovando il sostegno dell’USB e dei lavoratori della Coop.

” conclude l’USB 



Il servizio de “La spesa che non pesa” risulta bloccato già da oggi, con ripercussioni sulle forniture previste per diverse onlus ed asili nido. Il numero verde del servizio attribuisce tale blocco a non specificati “problemi tecnici” che si protrarranno fino a sabato prossimo.

 

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